Play Tc in una foto promozionale.
Play Tc in una foto promozionale.

PLAY TC: “Di questi tempi si ascolta la musica in maniera molto più distratta”

Diamo il benvenuto su Music.it a Play Tc. Per rompere il ghiaccio, raccontaci un aneddoto divertente o imbarazzante che ti è capitato in studio o su un palco.

Una volta mi è capitato di non ricordarmi più l’inizio di una strofa mentre ero sul palco. Ho dovuto far fare due minuti di dj set al mio dj per far sì che potessi riascoltare la traccia.

Parlaci di Giove. Come è nato questo brano? Che cosa vuole raccontare?

Stavo lavorando alla strumentale proprio nel periodo in cui il tema ambiente si stava facendo sempre più incalzante, di pari passo con le notizie riguardo alla scoperta e possibile colonizzazione del Pianeta Marte; ho quindi ritenuto giusto produrre un brano che raccontasse la contemporaneità.

Parliamo di #GreenTeen e del ” meccanismo” innescato da Greta Thunberg. Quanto è importante che gli artisti si schierino a favore di questa causa?

Ritengo che gli artisti, soprattutto quelli di maggiore visibilità, siano tenuti ad affrontare temi importanti, quali l’inquinamento. Ovviamente gli artisti di maggiore influenza hanno la possibilità di comunicare ad un pubblico più vasto e di conseguenza portare ad una maggiore sensibilizzare dell’opinione pubblica, contribuendo sensibilmente al cambiamento. Nel piccolo, però, ritengo che temi di tale importanza possano e debbano essere trattati anche da artisti emergenti.

Pensi che l’attuale panorama musicale italiano riesca ad affrontare e sostenere temi importanti? Cosa funziona e cosa no?

Purtroppo di questi tempi si ascolta la musica in maniera molto più distratta. Anzi, spesso le stesse major puntano più al sound che ai contenuti, penalizzando inevitabilmente l’espressione artistica.

Da artista hai affrontato il tema dell’ambiente con “Giove”. Da persona qualunque come affronti la cosa? Cosa suggeriresti alle altre persone?

Da persona qualunque nel mio piccolo cerco di partecipare alle iniziative globali tramite donazioni per piantare alberi o per bonificare territori. Nel quotidiano cerco di non gettare a terra neppure un misero pezzo di carta.

Sei autore e compositore dal 2015. Cosa ti ha spinto verso la musica? E oggi cosa ti spinge verso la musica?

Ciò che mi ha spinto a far musica è sempre stato il desiderio di esprimere la mia opinione, probabilmente è accolta anche da molte altre persone, che però non trovano la forza di esprimere. Ancora oggi faccio musica con la stessa motivazione, tranne per il fatto che vorrei diventasse un lavoro a tutti gli effetti.

Hai collaborato con diversi artisti della scena rap italiana. Cosa ti hanno lasciato queste collaborazioni? Ti senti più maturo o più sicuro della tua musica? Perché?

Ho avuto l’onore di collaborare con Inoki Ness con cui ho cavalcato grandi palchi, e questo mi ha dato modo di far esperienza e di conoscere il vero valore dellla cultura hip hop. Stessa identica cosa con Kiave. Entrambi mi hanno fatto crescere non solo artisticamente ma anche umanamente.

Ultima domanda: “fatti una domanda e datti una risposta”. Che ci dici?

Propositi per quest’anno? Raggiungere finalmente un punto fisso, concretizzare il più possibile ciò che per me è un sogno, ovvero, affermarmi nel campo della musica.

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