Il countdown per le presidenziali negli Stati Uniti è iniziato da tempo. Viste come sono andate le scorse elezioni, quelle che hanno portato Donald Trump alla casa bianca, stavolta i musicisti non si limitano a una linea politicamente neutrale. D’altronde, “Rock The Vote” è una tradizione che sta per compiere trent’anni. È vero che l’appoggio a Joe Biden da parte di alcuni esponenti del mondo del rock non è più solido di quello che venne dato ad Hillary Clinton. Tuttavia, netta è la posizione anti-trumpiana di alcuni nomi della scena rock americana. In prima linea contro il biondo presidente negazionista del covid19 abbiamo Bon Jovi, Bruce Springsteen, Neil Young ed Eddie Vedder.
Se pure ci sono state benedizioni ufficiali per Joe Biden da parte dei rocker, è in funzione della non condivisione della linea politica di Donald Trump. Parlando di George Floyd in “Bon Jovi 2020”, gli autori di “New Jersey” vogliono sottolineare perché questo anno è cruciale nella storia dell’umanità. Infatti Jon Bon Jovi crede «che il dono più grande per un artista sia l’abilità di usare la propria voce per raccontare le questioni che ci mobilitano».
Con “Rock The Vote” il mondo della musica cerca di influenzare l’opinione pubblica statunitense
Neanche “Letter to You”, l’album del Boss prossimo all’uscita, non è semplicemente politico. Un disco che tratti solamente lo scontro tra Trump e Biden come fosse tra bene e male sarebbe noiosissimo. Parola di Bruce Springsteen. Certo è che ogni volta che “Born in the U.S.A.” è usata dal Partito Repubblicano in funzione nazionalista, il Boss non manca di esprimere tutto il suo disappunto per aver male interpretato lo spirito della canzone. In “Rock The Vote” sembra non esistere una polarizzazione degli artisti tra i due maggiori partiti statunitensi.
Certo, il ritiro di Bernie Sanders dalla campagna elettorale ha segnato una grave battuta d’arresto per il Partito Democratico d’Oltreoceano. Joe Biden ha idee estremamente più moderate sulla necessità di attuare politiche sociali più inclusive, a favore degli ultimi e degli immigrati. A proposito di permessi di soggiorno, finalmente il canadese Neil Young è riuscito ad avere la cittadinanza statunitense. Ha recentemente invitato Donald Trump a usare “Lookin for a Leader” come colonna sonora per il prossimo rally, in vece di “Rockin In The Free World”. Insomma, chiara anche la posizione di Neil Young nella campagna “Rock The Vote”.
Eddie Vedder e i Pearl Jam lo hanno reso palese anche nell’ultimo concerto all’Olimpico, chiedendo al ministro dell’interno Matteo Salvini di lasciar sbarcare Open Arms. Basti pensare che il frontman della band di “Ten” si è creato un account Instagram per spiegare come votare ai tempi del covid19. Insomma, alcuni dei maggiori cantautori proseguono la tradizione ormai trentennale di “Rock The Vote”.