Quomo, all’anagrafe Mauro Cuomo, nasce a Napoli nel 1996.
Quomo, all’anagrafe Mauro Cuomo, nasce a Napoli nel 1996.

QUOMO: “Per IL MONDO DELLA MANCANZA sono partito dall’esigenza di esprimermi”

Diamo il benvenuto a Mauro Cuomo, in arte Quomo, su Music.it! Vorremmo iniziare questa intervista chiedendoti di raccontarci un aneddoto divertente legato alla tua carriera, giusto per rompere il ghiaccio.

Ciao a tutti da Quomo, intanto grazie per l’interesse mostratomi. Che dire, mi viene in mente solo di quando per uno spettacolo teatrale da me musicato mi impuntai per portarmi dietro il mio pianoforte verticale. Nulla di troppo eccentrico se non fosse che abito al quarto piano di un condomino in un vicolo. Niente, affittai una ditta di traslochi… sudai molto nel vedere il pianoforte sfiorare le pareti della tromba delle scale (comunque mai quanto gli operai attenti a non farlo sbattere). Fatto lo spettacolo, per riportarlo su la ditta si presentò con un braccio meccanico facendolo entrare dal balconcino (largo 1.5 m). Inutile dire che economicamente parlando ci sono andato irrimediabilmente sotto.

A breve uscirà il tuo primo disco di inediti, dal titolo “Il Mondo Della Mancanza”. Ad anticiparne l’uscita sono stati tre singoli, “Uscirà Una Musica” (non contenuto nel disco), “L’Alba E La Luna” e “Rumore Mentale”. Parlaci della scelta di questi singoli.

“L’Alba E La Luna” è uscita il 22 giugno scorso. Sentivo il bisogno di dire la mia con l’inizio dell’estate, una stagione che da sempre mi dà molti stimoli. Ho scelto questo brano perché le sonorità sono esplicitamente ambientate in un paesaggio costiero. Nello specifico è stata la Baia di Nerano il locus amoenus che mi ha ispirato. All’interno del disco “L’Alba E La Luna” si presenta come un momento di rottura tra l’atmosfera introspettiva dei primi tre brani e i successivi tre. Pubblicandola come singolo forse non viene colto il concetto di tutto il lavoro ma ho creduto di poter comunque incuriosire l’ascoltatore con questa canzone. “Rumore Mentale” è la prima traccia del disco: ho pensato che fosse la maniera più giusta per presentare il lavoro. Descrive la condizione da cui sono partito e l’intenzione che ho voluto dare al percorso. Accettazione e reazione.

E quello non inserito nel disco, ma che risulta il primo singolo pubblicato ad anticipare l’uscita dell’album?

“Uscirà Una Musica” l’ho scelta come prima uscita perché mi sono stupito della semplicità con cui ho trovato le parole per esprimere un concetto che mi sono portato dietro per tutto il disco: la difficoltà in fase creativa. In questo caso però la tematica è affrontata con la leggerezza di chi a fine serata canticchia insieme ai suoi amici. “Uscirà Una Musica” è uno stimolo e un ravviso, non trova spazio nel disco pur incorporando il concetto perché non si inserisce nel percorso, a tratti angoscioso, che inizia con “Rumore Mentale”

Il progetto Quomo nasce nel 2018, e dopo appena un anno ecco il primo disco. Hai lavorato senza sosta oppure un po’ di materiale già ce l’avevi nel cassetto?

L’ideazione di “Amaro Libero” e de “Il Mondo Della Mancanza”, rispettivamente seconda e quinta canzone del disco, precedono la nascita del progetto. Ma è con “Rumore Mentale” che ho capito di voler costruire un percorso più o meno lineare. Nel gennaio del 2018 ho iniziato a lavorare in solitaria all’arrangiamento di alcune delle canzoni, semplici bozze. Nonostante avessi del materiale da quando ho iniziato a lavorarci non ho smesso di pensarci e di conseguenza non sono riuscito a fare altro. Ho messo da parte gli studi universitari e mi sono buttato a capofitto nella stesura delle canzoni. Nell’agosto dello stesso anno ho trovato il prezioso appoggio di David Denora e Fabrizio Candidi (rispettivamente bassista e batterista/co-produttore) che mi hanno aiutato a musicare il tutto. Dedicandomi il loro tempo e presentandomi musicisti di livello che hanno contribuito ai lavori.

“Rumore Mentale” è l’ultimo singolo, in ordine di tempo, ad anticipare l’uscita del tuo primo disco, “Il Mondo Della Mancanza”. Quanto rumore fa, nella testa di un esordiente, l’ansia per un’avventura artistica nuova, che inizia adesso?

In realtà, e non lo dico perché voglio darmi delle arie, l’idea di poter proporre live il lavoro, di ripensare una produzione e di continuare a costruire il mio percorso artistico, anche sbagliando, magari, mi fomenta più di quanto potessi immaginare. Diciamo che le preoccupazioni riguardano altri aspetti, il rumore in questo caso continua ad interessare la produzione di nuove cose e basta.

Tu sei napoletano di nascita, ma cresci artisticamente soprattutto a Tivoli, in cui fai esperienze con gruppi rock locali. I tuoi studi al pianoforte, già da bambino, come si sposano con il reggae, il funk, l’hard rock e il pop, che queste band propongono?

Sì, sono nato a Napoli ma da sempre vivo a Tivoli dove ha avuto base la mia formazione. La presenza di una scuola media musicale mi ha dato la possibilità di approfondire lo studio del pianoforte. Il mio percorso accademico è poi proseguito privatamente con i Maestri Cristina Biagini e Alessandro Bonanno. Poi, intorno ai 15 anni, mi ritrovai in un garage a suonare i The Doors senza, fino a quel momento, averli mai ascoltati. Da li è nato l’altro aspetto della mia avventura che si è rivelato imprescindibile quanto le lezioni di piano. Superato questo primo step ho avuto modo di espandere la mia sensibilità, divertendomi e conoscendo persone e ambienti molto stimolanti. È stata proprio la ricerca di stimoli che mi ha spinto a curiosare verso generi e suoni che caratterizzano la vastità del mondo musica. In questo il pianoforte mi ha dato ampio margine di movimento.

Parlaci un po’ del nuovo album, “Il Mondo Della Mancanza”, di prossima uscita. Quale sarà il suo filo conduttore ed il concetto di base?

“Il Mondo Della Mancanza” è un percorso che parte dall’esigenza di esprimersi: il suo filo conduttore è, molto banalmente, la mancanza. Mancanza di attenzione e fiducia in se stessi, mancanza affettiva, mancanza di stimoli. In una prima fase del disco l’io narrante fa i conti con se stesso e, appunto, con le sue inquietudini, tra azioni e reazioni violente. In una seconda fase si assiste ad un significativo cambio di prospettiva. La mancanza assume un significato ancora più universale, palesandosi a se stessa nel rapporto natura-uomo, lasciandoci alla fine con dei vuoti da riempire ma senza la paura di perdersi ancora. È il processo che pone le basi verso la maturazione di una personalità profondamente indisciplinata.

Il tuo modo di cantare e la tua scrittura fanno di Quomo un progetto molto interessante. Ma comunque esposto alla critica in un panorama musicale sempre affamato di nuove proposte. Sei molto giovane ma non sembri sprovveduto, ti stai preparando ad affrontare la belva famelica?

Assolutamente, mi sento pronto e ben spalleggiato.

Cosa ne pensi dell’attuale panorama musicale italiano? Pare ci sia molto fermento, e tanti giovani artisti, come Quomo,  che si stanno facendo strada sempre di più.

Da diversi anni a questa parte mi pare che l’attenzione nei confronti della musica italiana si sia rinvigorita. Ci sono artisti che si sono inseriti con forza nel panorama musicale grazie alla loro personalità forte e talvolta grazie allo sviluppo di nuovi stilemi. Che per la musica italiana hanno significato nuova linfa e nuovi percorsi da esplorare. Penso al sound di Cosmo o alla composizioni di Iosonouncane, Brunori Sas e a tanti altri emergenti, e non, che a modo loro reinterpretano la grande tradizione della musica italiana. Certo è che con la facilità con cui oggi si promuovono le produzioni, è sempre più a rischio l’originalità dell’individuo musicale. Voglio dire, in alcuni casi, purtroppo, si tende a camuffare una personalità debole. Oppure costruire una personalità collaudata a discapito della ricerca di un senso artistico, a discapito della musica.

Se concedessero di esprimere un desiderio al Quomo artista, da realizzare nei prossimi dieci anni, cosa chiederebbe?

Beh, avere la possibilità di continuare a fare musica senza troppe preoccupazioni basterebbe a farmi sentire realizzato. La cosa non può che dipendere da me, è ovvio. I desideri sono molteplici e ruotano tutti intorno a questo percorso. Spero di suonare su bei palchi.

E con questa le nostre domande sono terminate. Ti salutiamo e ringraziamo lasciando a te lo spazio per aggiungere ciò che vuoi. Anche per ricordare ai tuoi fan e alle persone che seguono Music.it i tuoi prossimi appuntamenti dal vivo.

Grazie di cuore a voi. Il 30 novembre, al CRAFT di Bagni di Tivoli (RM) c’è stato il Release Party de “Il Mondo Della Mancanza”. Il prossimo appuntamento sarà il 21 dicembre a San Lorenzo (RM), LE MURA (festa di Radio ES). Potete seguire Quomo su Facebook e Instagram.

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