DASP: "Penso che la mia terra abbia influenzato in positivo ogni mio progetto"
Domanico Palopoli, in arte DASP, in una foto promozionale.
Domanico Palopoli, in arte DASP, in una foto promozionale.

DASP: “Penso che la mia terra abbia influenzato in positivo ogni mio progetto”

Ciao DASP, benvenuto su Music.it. Iniziamo, se ti va, con un racconto imbarazzante o divertente che ti è capitato durante il tuo percorso musicale, come da tradizione su questi schermi!

L’ultimo episodio risale a un anno fa: ho dimenticato di cantare una strofa durante le registrazioni dell’album e solo dopo un paio d’ore me ne sono accorto. La persona che stava lavorando alle registrazioni mi ha odiato per un bel po’ perché ho dovuto rifarla da capo.

Domenico Palopoli all’anagrafe, È uscito Venerdì 8 Maggio il tuo primo album “L’indipendente italiano”. Partiamo dal significato delle parole, cosa vuoi dirci?

Questo primo album è composto da 8 tracce e il concept si riferisce alle challenges musicali di un Artista Indipendente nell’Italia contemporanea, penso di aver azzeccato il nome.

Diciamo che questo è il tuo album di esordio da solista, ma eri già attivo sulla scena musicale. In quale progetto ti rispecchi di più?

È vero, sono al lavoro da vari anni per creare musica inedita, penso di rispecchiarmi un pò in tutti i progetti a cui mi dedico e mi sono dedicato. Con passione cerco di dare sempre il meglio e continuo a studiare per migliorarmi nei lavori futuri.

Nel brano omonimo vuoi esprimere la difficoltà per un artista per emergere nel mercato musicale, così vario ma così chiuso. Quali sono state le tue tempeste da attraversare?

Proporre un album inedito a una label, cercare di lanciare un singolo con un genere che non è al passo con i tempi, per citarne alcune. Nonostante tutto però si continua ad andare avanti e proponendo nel migliore dei modi un progetto a cui tengo molto.

“Ho paura di me, ho paura di me, dell’indie italiano” canti sopra un synth pop nostalgico. Cosa racchiudi qui dentro?

Quando l’ho scritta eravamo nel boom del genere Indie Italiano. Stavo pensando al concept e ho immaginato un artista indipendente che deve abbandonare il progetto del proprio album autofinanziato perché teme che non sarà ascoltato da nessuno per via delle logiche di mercato.

Questo oceano musicale fa paura, ma in quali acque hai navigato per costruire la tua identità di artista? Ovvero, i tuoi riferimenti ma anche chi apprezzi attualmente artisticamente?

Fin da piccolo, ho studiato musica, pianoforte e poi chitarra. Nel 2003 ho fondato la mia prima band e da lì con gli amici di una vita abbiamo sempre cercato di creare musica inedita. Ho sempre amato ascoltare musica di “nicchia” e cercare sempre una fonte di ispirazione. Nelle mie canzoni cerco di creare suoni che facciano riferimento anche a gruppi come i CSI, Pearl Jam , The Xx , Muse, Audioslave… Per quanto riguarda gli artisti Italiani, quelli che mi hanno affascinato ed ispirato negli ultimi anni sono i The Zen Circus , Brunori Sas Lucio Corsi.

In che modo la tua terra, la Calabria, influenza il tuo disco?

Penso che la mia terra abbia influenzato in positivo ogni mio progetto. È un luogo bellissimo e che potrebbe offrire molto. Vivendo in un paesino di montagna puoi avere tutto il tempo che ti serve per ideare e sviluppare un progetto musicale interessante.

Abbiamo parlato del passato e del presente, i tuoi piani futuri invece?

Al momento oltre a promuovere questo primo album, sto realizzando altri 8 brani.
Il sound sarà un pò più elettronico ma seguirà la scia di Vortice.

Lascio a te le ultime righe… Ciao DASP!

Vi ringrazio di vero cuore, per questa bellissima intervista e spero di risentirci al più presto. Ascoltatemi su Spotify e Youtube! Grazie