Abbiamo seguito tutto il Roma Fringe Festival 2019. Puoi leggere tutte le recensioni degli spettacoli nella sezione apposita o cliccare sui titoli in questo articolo.
La settima edizione del Roma Fringe Festival si è chiusa ieri, lunedì 28 gennaio, sul palco del Teatro Vascello. Dei trentaquattro lavori andati in scena nel padiglione Pelanda del Mattatoio ne sono rimasti solo quattro, selezionati dai direttori artistici dei quattordici Teatri Zona Indipendente. Non deve essere stato semplice per i giurati della finale – Manuela Kustermann, Ulderico Pesce, Pasquale Pesce, Valentino Orfeo e Antonio Rezza – attribuire il premio per il Miglior Spettacolo Roma Fringe Festival 2019. La targa della vitoria è, infatti, il passaporto per un tour lungo tutta la penisola. Lo spettacolo vincitore andrà in scena nei quattordici Teatri Zona Indipendente, prima, e nel più ampio contesto del Fringe internazionale, poi. I quattro finalisti di questa edizione del festival sono “Pezzi” di Rueda Teatro, “Radici” di Macondo, “Attesa” di Madiel e “Un po’ di più” di Covello / Bernabéu. È una possibilità preziosa potersi giocare l’ultima carta sul palco dello storico teatro di Monteverde.
È stato Fabio Galadini, direttore artistico del Roma Fringe Festival, a consegnare la maggior parte dei premi di categoria. Elena Oliva, la credibilissima Emma di “Attesa”, si è aggiudicata il premio come Miglior Attrice, insieme al suo compagno di scena Alessio Esposito, che è stato premiato come Miglior Attore. Ancora “Attesa” è stato premiato per la Miglior Regia. È invece “Un tramezzino tautologico” di Mauro Tiberi a essersi guadagnato il meritatissimo riconoscimento per la miglior drammaturgia. Non c’è stata scelta migliore di assegnare il Premio Spirito Fringe e il Premio Speciale Off a “Un po’ di più” che, tra i finalisti, è risultato il lavoro più sperimentale, in una ricerca d’avanguardia sulla comunicazione del corpo, che ha incantato il pubblico per la potenza che ha sprigionato.
Già dalla prima messa in scena, si nutrivano pochi dubbi sul vincitore del premio al Miglior Spettacolo Roma Fringe Festival 2019.
Vittorio Lussana, direttore di Periodico Italiano Magazine e Laici.it, social media partner del Roma Fringe Festival, ha consegnato due riconoscimenti a drammaturgie afferenti all’impegno nel riconoscimento dei diritti civili. Il Periodico ha premiato “La Regina Coeli” di Carolina Balucani. Un copione con l’onere e il merito di ricordare che il dolore di una madre per la perdita del proprio figlio sotto custodia giudiziaria sa essere più incondizionato di qualsiasi forma di amore. Da Laici.it è arrivata gratificazione per “Radici” di Macondo, interpretato da Antonio De Nitto. C’è urgente bisogno di ribadire l’impegno civile contro ogni forma di discriminazione, affinché ciascuno abbia diritto di autodeterminarsi in quanto essere umano e non sia mai più privato della dignità di persona. Davide Ambrogi consegna il verdetto della critica giornalistica, che ha premiato a parità di voto “Un po’ di più” di Covello / Bernabéu e “Pezzi” di Rueda Teatro.
Dulcis in fundo, è “Pezzi” il Miglior Spettacolo Roma Fringe Festival 2019. Stupisce come Laura Nardinocchi, giovane autrice e regista di “Pezzi”, abbia creato un’opera davvero completa. L’elaborazione del lutto è un tema scivoloso per la sua natura anfibia. Un’essenza squarciata al contempo dalla quotidianità e dalla straordinarietà. Tutti siamo stati vicino a qualcuno che ha vissuto una perdita, oppure siamo stati protagonisti di un’assenza che ferisce più di tante presenze. “Pezzi” veicola senza attriti un impasto emotivo altamente complesso. Tra flashback, desideri inespressi e rabbia esplosiva culminanti in un doloroso presente narrativo, la regia si snoda in modo elegante, preciso e dinamico. Già dalla prima messa in scena si nutrivano pochi dubbi sul fatto che “Pezzi” avrebbe avuto accesso alla finale. Una vittoria più che meritata. In bocca al lupo ragazze!