Oggi abbiamo il piacere di fare due chiacchiere con i Settembre, il giovane duo italiano composto da Angela Cicchetti e Ivan Imperiali, benvenuti su Music.it. Tra l’Italia e l’Inghilterra ve ne saranno successe di tutti i colori immagino, che ne dite di iniziare raccontandoci qualche aneddoto imbarazzante?
Ivan: Quando fai la gavetta te ne succedono di tutti i colori effettivamente. Noi siamo stati sempre fortunati, ma una volta mi ricordo che dovevamo suonare in un locale italiano di Soho a Londra e il padrone del locale aveva deciso senza dircelo di far vedere la finale di Champions mentre noi suonavamo. Il locale era pieno di tifosi che non avevano il minimo interesse nel sentire un concerto dal vivo e facevano, giustamente, un chiasso tremendo. Ci rifiutammo di suonare e non ci siamo più andati. Detto questo sono molti di più i ricordi belli, Londra è un luogo dove la musica di ogni genere è rispettata ed apprezzata.
Settembre, duo nella musica e nella vita, vi andrebbe di raccontarci la storia del vostro incontro?
Angela: È una bella storia perché è proprio la musica che ci ha fatto incontrare. Vivevo a Roma al Pigneto, un quartiere bellissimo pieno di artisti e di locali di musica dal vivo. Andai con degli amici al Circolo degli Artisti a vedere un concerto e ad aprire la serata c’era un musicista che mi lasciò a bocca aperta. Aveva una voce cavernosa e bellissima, ne rimasi folgorata e quando scese dal palco mi feci avanti per conoscerlo. Era Ivan! Da allora non ci siamo più separati.
Nel 2018 siete passati dai locali londinesi alla campagna del Salento, come mai questo brusco cambio di rotta? Sentivate la mancanza della terra natale?
Angela: Siamo stati via tanti anni. Oltre ai sei anni di Londra Ivan ha vissuto anche vari anni a Berlino. Ci siamo allontanati dal nostro paese per confrontarci con altre realtà. È stato fondamentale per il nostro percorso. Ad un certo punto però ci è sembrato naturale tornare, fare musica nella tua lingua per un pubblico che capisce quello che dici è una sensazione bellissima, non puoi fingere. Devi cercare di essere onesto in quello che dici, ma è una cosa molto stimolante.
Come definireste il vostro genere? Quali sono gli artisti che più di tutti hanno avuto una forte influenza sulla vostra musica?
Ivan: È sempre difficile descriversi con un’unica etichetta perché siamo volutamente e consapevolmente il frutto di una contaminazione. Partiamo dalla canzone d’autore italiana perché ci piace che i nostri testi siano poetici. Ci piace creare delle immagini che sembrino uscite da un sogno. In questo mi sento molto influenzato dallo stile di Luigi Tenco e Bruno Lauzi, ma anche di Lucio Dalla, un incredibile paroliere. Poi noi amiamo molto il jazz e la musica brasiliana e questo si sente nelle nostre melodie e negli arrangiamenti.
Angela: Lucio Dalla e Ornella Vanoni che giocano a tressette sulla spiaggia di Ipanema, per me è questa l’immagine che ci descrive. Un posto speciale nel mio cuore è riservato a grandi cantanti come Mina ed Elis Regina, forse una delle mie cantanti brasiliane preferite. Noi comunque ascoltiamo e siamo ispirati anche da tanta musica di oggi, per esempio nel panorama italiano attuale ci piacciono molto artisti come Cosmo e Venerus.
Parliamo un po’ del vostro ultimo singolo “Giugno” estratto dal disco “Grattacieli di Basilico” che uscirà, guarda caso, a settembre. Come mai questa scelta di dedicare una canzone a questo mese in particolare?
Ivan: Per noi i mesi sono come i colori e le emozioni. L’anno scorso a giugno ci eravamo presi una settimana di vacanza a casa di un amico in riva al mare e dalla finestra vedevamo una bellissima spiaggia, completamente deserta. Era un’immagine molto poetica, malinconica e romantica al tempo stesso, l’idea è partita da lì. Quando scrivi una canzone basta una scintilla, qualcosa che ti faccia immaginare un mondo e poi tutto viene da sé.
Si sente una nota musicale malinconica, quasi come parlasse di una dimensione fuori dal tempo. Quali sono le sensazioni che i Settembre hanno racchiuso dentro questa canzone?
Angela: Hai centrato perfettamente quello che ci piace fare. Noi vogliamo che la nostra musica ti faccia sognare, come quando guardi un film e per un po’ dimentichi chi sei e ti senti in un’altra dimensione. In quel momento il tempo si ferma, si può tornare indietro nel tempo col potere dell’immaginazione. “Giugno” è la storia di due persone che si amano e si odiano, che vogliono stare insieme e poi vogliono sparire. Penso che tante persone ci si possano riconoscere perché le storie d’amore come la vita sono continui alti e bassi. Il mese di giugno, con le sue giornate calde e gli improvvisi acquazzoni simboleggia perfettamente tutto questo.
Come si è svolto il lavoro in studio? Si tratta in tutto e per tutto di una composizione a quattro mani?
Ivan: In studio io mi occupo degli aspetti tecnici perché Angela non ha un gran rapporto col computer. Ognuno di noi ha dei ruoli precisi, ma alla fine dobbiamo sempre essere d’accordo, se una cosa non convince uno dei due non si va avanti finché non troviamo una soluzione. Il più delle volte il fatto di essere in due ci aiuta perché siamo in grado di ascoltarci e giudicarci più facilmente e capire cosa vale e cosa invece è meglio mettere da parte.
Qualche piccola anticipazione sui vostri progetti per il futuro?
Angela: Porteremo il nostro disco in giro per l’Italia, vogliamo suonare in ogni regione se possibile, sarebbe fantastico. E poi stiamo già lavorando a cose nuove, non bisogna fermarsi mai!
Grazie mille ai Settembre che con il loro pezzo “Giugno” ci hanno ricordato che la torrida estate è nuovamente tra di noi. Il loro brano è disponibile su tutte le maggiori piattaforme di streaming, consiglio vivamente di ascoltarlo. Siamo arrivati al gran finale, le ultime righe sono tutte per voi, fate un bel saluto a tutti i nostri lettori!
Grazie mille per questa bella intervista e un caro saluto a tutti voi, e mi raccomando ascoltate la nostra “Giugno” in macchina con i finestrini rigorosamente abbassati e i capelli al vento e per 4 minuti il tempo si fermerà. Parola dei Settembre.