TENEBRA: “Allargare il recinto del metal è l'unico modo per non essere didascalici”
I Tenebra in uno scatto promozionale
I Tenebra in uno scatto promozionale

TENEBRA: “Allargare il recinto del metal è l’unico modo per non essere didascalici”

Ciao Tenebra, benvenuti su Music.it Iniziate raccontandoci un aneddoto legato alla musica che vi lega e a cui siete particolarmente affezionati.

EMILIO: Tre mesi fa ci eravamo scordati la porta della sala prove aperta. Noi suoniamo nelle cantine di un condominio. Verso la fine della jam ci siamo ritrovati in sala un energumeno armato di spranga che minacciava di dare fuoco allo studio. Da allora non ci scordiamo più le porte aperte.

Che paura!
Sono solita chiedere cosa spinga una band a scegliere un nome piuttosto che un altro. Ma stavolta sono rimasta colpita dal titolo del vostro album. Cosa c’è dietro “Gen Nero”?

EMILIO: Gen Rosso e Gen Verde erano – o forse sono ancora – gruppi dell’azione cattolica, autori di super-hit da oratorio come “Benedici Oh Signore” o “Servo Per Amore”. “Gen Nero” è il nostro canzoniere acattolico.

Mi decifrate la cover di “Gen Nero”? Di chi è l’idea e come va letta?

MESCA: È opera mia. Sono un grande appassionato di religioni sincretiche. Il sigillo che vedete in copertina è una somma di simboli voodoo, misterici e cristiani che ho potuto ammirare durante i miei viaggi.

Quanto vi influenza nella scrittura di ogni vostro brano i luoghi in cui le vostre singole identità si sono strutturate?

EMILIO: Per quello che riguarda la musica direi che l’inverno bolognese, grigio e freddo abbia il suo peso specifico nella composizione. Quando mi capita di riascoltare i pezzi mi torna in mente la piazza deserta di fronte casa mia a gennaio.

Per quanto riguarda la composizione dei vostri brani si percepiscono tanti strati di lavorazione e di elaborazione. Come riuscite a far convivere le diverse influenze udibili nelle vostre tracce?

EMILIO: Credo sia naturale. Nonostante nel gruppo si sia tutti fan dell’hard and heavy, alla fine ognuno ci mette del suo. Ci sono tonnellate di musica meravigliosa al di fuori del recinto del metal e inglobare un po’ di questa musica mi sembra l’unico modo per non essere completamente didascalici.

Non tutte le band possono vantare di avere una cantante come Silvia. Come vi siete eletti reciprocamente?

EMILIO: Il gruppo che ora si chiama Tenebra provò una prima volta a partire 5 o 6 anni fa. Il problema è che non riuscivamo a trovare chi cantasse e allora smettemmo per parecchio tempo.
Poi un bel pomeriggio misi un annuncio su Villaggio Musicale, con la possibilità di ascoltare dei demo che avevo registrato. Allora ci rispose Silvia. Organizzai delle nuove prove e capimmo subito che era la persona giusta.

Qual è il concerto che i Tenebra non si perderebbero mai?

SILVIA: Johnny Winter!
EMILIO: Se fosse ancora vivo, Skip James.
CLAUDIO: I King Crimson, i Pink Floyd e i The Beatles.
MESCA: I Toto e i Boston.

Tour in arrivo dopo l’uscita di “Gen Nero”? Anticipateci qualcosa sul vostro futuro prossimo

EMILIO: Suoneremo alcune date tra primavera e autunno. Abbiamo già parecchi pezzi nuovi pronti e vorremmo tornare presto a registrare.

Salutandovi, lascio le ultime righe affinché possiate riempirle con ciò che preferite. A presto, Tenebra!

EMILIO: Salvini, fai schifo!