Tiziano Ferro, sulle pagine de La Repubblica ha parlato con Gino Castaldo di come è cambiato il mondo della musica e, soprattutto, di come lo streaming lo abbia stravolto radicalmente:
«È vero che la vendita della musica era già andata in crisi, però coi sistemi digitali è andato tutto giù. Hanno permesso all’inizio di ascoltare con dei profili gratuiti la musica, poi gli streaming sono entrati nelle classifiche che registravano le vendite dei dischi. Questo ha falsato tutto. Se ora tu ascolti mille volte di seguito un singolo brano alla fine entra nel conteggio come fosse un album. Concettualmente è sbagliato, ora finalmente si conteggiano solo gli streaming a pagamento, ma non funziona lo stesso, è solo un metro di misura sbagliato e altera la percezione che abbiamo della musica»
Passato e presente della musica: dai concerti a Spotify
Tra passato e presente, il cantante ha voluto dire la sua sui nuovi canali per ascoltare musica, Spotify in primis, che hanno irrimediabilmente falsato la percezione della musica e degli artisti. Il settore è chiaramente in crisi e i conteggi dello streaming non possono avere la stessa importanza di un live o di un disco intero venduto su supporto fisico.
Durante l’intervista si è parlato molto anche del futuro e di cosa succederà una volta passata l’emergenza sanitaria. In primo piano, come sempre, la crisi del settore che da diversi mesi ha investito i musicisti e gli addetti ai lavori. Tiziano Ferro è stato tra i primi artisti a chiedere al Governo chiarezza sul futuro della musica e degli addetti ai lavori. L’artista è da sempre in prima linea per difendere i diritti dei lavoratori dello spettacolo e, la questione dello streaming, arriva in un momento molto delicato per l’arte.
L’appello di Tiziano Ferro al Governo
«È un argomento spinoso sul quale ho involontariamente sollevato fin troppe polemiche, alcuni non hanno voluto capire che non parlavo per me. Visto che non ci arrivavano direttive eravamo in una situazione difficile. Non potevo non continuare a lavorare sul tour. Tutti eravamo certi che non si sarebbe fatto, quindi lavoravamo a metà, con poco entusiasmo, perdendo soldi a vuoto. Solo ora grazie al decreto ufficiale abbiamo potuto attivare protezioni per i lavoratori, come la cassa integrazione. […] Quando c’è bisogno ci chiedono di impegnarci; succede che magari mettiamo insieme 8 milioni di euro, e sia chiaro, lo facciamo volentieri, ma poi non si può dimenticare che la musica è lavoro, per tantissime persone»
Durante l’intervista Tiziano Ferro ha parlato anche del suo lockdown e di come ha trascorso questo periodo tra lavoro e vita personale. Il cantante in questi mesi è stato a Los Angeles con il marito, lavorando a poca nuova musica ma iniziando una collaborazione con Motta. Da questa collaborazione a distanza è nato un brano che verrà rilasciato nelle prossime settimane.
Intanto il tour di “Accetto Miracoli”, disco uscito lo scorso autunno, è stato rimandato al prossimo anno e Tiziano Ferro, momentaneamente disoccupato, lavora e studia dall’altra parte del mondo in attesa di poter riabbracciare tutti i suoi fan da questa parte dell’oceano.