Le TreesTakeLife.
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TREESTAKELIFE: “La nostra musica è un arcobaleno che si evolve in varie forme”

Benvenute Mina e Martina, in arte TreesTakeLife, sulle pagine di Music.it. La prima domanda che vorrei porvi riguarda un ricordo prezioso che avete collezionato da quando fate musica insieme.

Suoniamo insieme da diversi anni, quindi i bei ricordi sono tanti ed è difficile scegliere! Forse il ricordo più bello è stato quando abbiamo cominciato ad allestire il nostro studio. Siamo entrate in un piccolo box di 16 mq e abbiamo cominciato a immaginare come poteva diventare. Così lo abbiamo tinteggiato, ci abbiamo appeso i poster dei nostri concerti e dei nostri film preferiti. Poi abbiamo portato un divano, gli strumenti, che a poco a poco si sono accumulati, e da lì è nato il Trees Home Studio!

Un covo perfetto per produrre nuova musica! A proposito di musica, il vostro disco “Come back” è una splendida tela su cui avete dipinto la Basilicata, soffermandovi in particolare su Matera. Qual è il legame che avete con questa città e questa regione?

In realtà Mina ha un legame diretto con questa terra perché è nata e cresciuta in Basilicata! Anche noi abbiamo fatto il classico Basilicata coast to coast e ci siamo divertite a scoprire tutte le bellezze che questa terra ha da offrire. Matera ci era piaciuta particolarmente. Due anni fa siamo state coinvolte nel progetto “Matera 15/19”, una serie documentaristica prodotta dalla Open Fields Productions. È proprio grazie a questa esperienza che il legame è diventato ancora più forte. Siamo andate a registrare le musiche proprio in uno studio costruito all’interno di un sasso. È stato un momento fondamentale, che ci ha fatto apprezzare ancora di più questa città. Anche il viaggio per noi è una parte importante: ha ispirato la scrittura dei brani contenuti in “Come back”.

Riscoprire la propria terra da turisti è sempre un’esperienza meravigliosa. Come vi sentite ogni volta che tornate a casa dopo una lunga assenza?

Dipende da cosa si intende per casa. Per noi casa è dove ci si sente a proprio agio, e non è solo un posto dove si vuole tornare. Tutto può diventare casa tua, anche un posto che non ti saresti mai aspettato. Nel nostro caso “Come back” non rappresenta solo un ritorno a casa letterale, ma più che altro spirituale. Ritornare a casa, qualsiasi essa sia, per noi significa anche ritrovare se stessi.

Qual è stato il vostro percorso di crescita musicale? Come vi siete incontrate come artiste?

Il nostro progetto nasce in realtà diversi anni fa, nel 2009, come duo live. Ci siamo incontrate all’università, perché studiavamo entrambe al DAMS. Abbiamo cominciato a suonare in giro, facendoci la solita gavetta, dopodiché abbiamo capito che la nostra musica si legava molto bene alle immagini. Essendo entrambe appassionate di cinema, abbiamo continuato a studiare cominciando a lavorare più attivamente con film e cortometraggi. Lavorare per immagini è decisamente la cosa che più ci rende felici e quindi abbiamo continuato su questa strada. Ma ogni tanto ci piace divertirci anche sul palco, e speriamo che “Come back” ci dia la possibilità di ritornare a suonare come prima.

Ve lo auguro, e spero di avere l’occasione di vedervi live su un palco! Se la vostra musica fosse un colore, un odore e un sapore, quali sarebbe?

Domanda difficile! Crediamo che ogni brano abbia una storia personale. Per questo la risposta più corretta sarebbe che la nostra musica è come un arcobaleno: si adatta e si evolve in varie forme, sempre in movimento. Lo stesso vale per l’odore e il sapore: magari potremmo risponderti con il nome di un piatto. Il cous cous per esempio è un piatto che ha molte varianti e si adatta al gusto del paese che lo prepara. Speriamo di aver risposto alla tua domanda!

Sì, è una risposta più che calzante! Tornando al cinema, se vi fosse offerta l’opportunità di comporre la colonna sonora di un film del passato, quale vorreste che fosse?

Beh essendo due cinefile la scelta è piuttosto ardua. Non abbiamo un film rappresentativo, perché amiamo il cinema in tutte le sue forme. Se dovessimo scegliere per bellezza delle immagini e per il suo significato profondo ti diremmo “Into the wild” di Sean Penn. È un film che ci ha colpito moltissimo e ci ha dato tanto, anche musicalmente.

Non appena hai detto “Into the wild”, ho subito pensato che la vostra musica fosse perfetta per questo bellissimo film. Ci sono cantautori o band italiane alle quali vi sentite musicalmente affini? Con chi vi piacerebbe collaborare?

Ascoltiamo molta musica internazionale, anche se siamo attente anche a ciò che accade in Italia. Ci piacciono i Mokadelic, che seguiamo ormai da diversi anni, e sarebbe bello poter scrivere una colonna sonora con loro. Siamo molto fan dei Marta sui Tubi, Carmen Consoli e Max Gazzè. Nonostante non siano completamente affini al nostro modo di fare musica, non ci dispiacerebbe affatto sperimentare nuove opportunità!

A proposito di nuove opportunità, quali sono i vostri progetti futuri?

Sicuramente continuare a suonare e a comporre musica per il cinema, che è il nostro principale obiettivo. Per noi è vitale suonare e scrivere musica, quindi non credo potremmo mai smettere. Contiamo di portare un po’ in giro “Come back” e farlo ascoltare il più possibile. Anche perché l’esperienza live, per quanto ci riguarda, è piuttosto differente dai brani in versione studio. Vorremmo infatti continuare sempre più a sperimentare portando avanti queste due dimensioni.

Ringrazio le TreesTakeLife per questo confronto. C’è qualcosa che volete aggiungere?

Ringraziamo voi per averci ospitato e ci vediamo stasera al Wishlist Club di Roma, per la presentazione di “Come back”!

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