Forte di una carriera quasi trentennale nel mondo dell’Hard Rock internazionale, Chris Catena insieme a un roster impressionante di rockstar presenta il suo progetto: Chris Catena’s Rock City Tribe.
Al primo album del progetto, chiamato ‘”Truth in Unity” hanno partecipato artisti come: Pat Travers, Doug Aldrich, Bumblefoot, Kee Marcello, Carmine Appice, Brian Tichy, Matt Starr, Tracii Guns, Francesco Marras e Giacomo Castellano.
Per chi non conoscesse l’odierna scena hard rock, presenteremo Chris Catena come uno dei singer più dotati del nostro paese. Il buon Chris inizia la sua carriera solista nella prima metà del 2000 dopo aver militato in diverse band (Silver’z Cat, Dr.U, Hidalgo). Il suo primo album, “Freak Out” è diventato un successo in Giappone e ha fatto da apripista a una prolifica serie di lavori, arrivando a cantare per la storica prog band italiana Rovescio della Medaglia.
Il sound di “Truth in Unity” è ricercato e sfrutta effetti e tecniche non comuni
Chris Catena diventa un eccellenza italiana, come solista e come cantante per diversi supergruppi a cui partecipano molti professionisti del mercato musicale. Fra il 2005 e il 2020 collabora con artisti del calibro di Carmine Appice, Uriah Duffy, Bruce Kulick, Mathias Ya Eklund e Janne Stark. Artisti che oggi ritroviamo nel progetto Chris Catena’s Rock City Tribe. A svolgere il ruolo di braccio destro nella realizzazione di questo disco troviamo proprio Janne Stark. Axeman svedese di classe 79′ che ha lavorato a progetti importanti in band come Mountain Of Power e Overdrive.
Per chi non conoscesse l’odierna scena hard rock, presenteremo Chris Catena come uno dei singer più dotati del nostro paese
Artisti che oggi ritroviamo nel progetto Chris Catena’s Rock City Tribe. A svolgere il ruolo di braccio destro nella realizzazione di questo disco troviamo proprio Janne Stark, Axeman svedese che ha fatto parte di band come Mountain Of Power e Overdrive. Il disco viene pubblicizzato come una produzione in stile seventies, un disco di classic hard rock ”Contaminato dal funky, dal country, dal blues e dal southern rock”. L’impressione ascoltandolo però non è esattamente questa. Al netto di due pezzi (‘‘Get Ready”e ‘‘Round The Bend” ) che si aprono con armonica e banjo,e di alcuni riff che ricordano molto vagamente i generi presi in esame, ‘”Truth in Unity” è un album che ci sembra navigare fra il progressive metal e l’hard rock di fine anni 80’/ inizio 90’.
A livello tecnico parliamo di un lavoro magnifico: Riff magistrali e il cantato di Chris Catena che mostra una potenza vocale unica in Italia
‘”Truth in Unity” è un album interessante, ma non perfetto. Il problema principale sta nella generale piattezza e pesantezza delle canzoni che contiene. A livello di testi parliamo dei classici cliché del rock, ne più ne meno. Dal punto di vista della composizione e scrittura l’impressione è che si sia calcata troppo la mano sulla tecnica. Questo a discapito dell’utilizzo di riff e soluzioni più immediate ma allo stesso tempo che rimangano impresse nella testa dell’ascoltatore. Va bene che lo scopo del progetto Chris Catena’s Rock City Tribe è raccogliere il meglio che i professionisti navigati del rock possono offrire. Ma per tutti i rocker a cui non interessa il prog metal ‘‘Truth Of Unity”diventa una collezione di assoli e vocalizzi, rendendo il tutto abbastanza difficile da ascoltare e metabolizzare.
A livello di registrazione e produzione parliamo però di un lavoro magnifico, gli strumenti sono suonati in maniera magistrale. Il cantato di Chris Catena mostra una potenza vocale unica in Italia. Il sound è ricercato e sfrutta effetti e tecniche non comuni, su tutti l’uso della talkbox, ormai più unico che raro, nell’ultimo brano ”Fall Of Our Heroes”. In conclusione, possiamo parlare di un buon album, ma che difficilmente attirerà qualche ascoltatore diverso dai fan del prog metal.