È andata ieri in onda la prima puntata di All Together Now, il “nuovo” show Mediaset condotto da Michelle Hunziker insieme al rapper J-Ax. Il format prende spunto dal programma televisivo britannico che ha spopolato in buona parte d’Europa. L’intento di Mediaset era certamente riadattare il fortunato show della BBC per il pubblico nostrano, tentando di avvicinare più pubblico possibile e di qualsiasi età. Tra gli ospiti della serata figurano i Boomdabash, Iva Zanicchi – che si è scatenata in battute maliziose, Gabriele Cirilli e Andrea Pucci.
Il game show musicale, che suona come un “talent travestito da agnello”, ha un format molto semplice. Un minuto e mezzo per ogni concorrente, che dovrà esibirsi di fronte a un muro, appariscentissimo muro, di 100 giudici composto da artisti musicali, esperti del settore o presunti tali. Se dopo 30 secondi i giudici vorranno votare a favore, dovranno premere un pulsante e cantare con il concorrente, e questo determinerà il punteggio dell’esibizione. Più se ne alzeranno, maggiore sarà il punteggio. J-Ax a capo del muro di giudici. Ma cosa è andato storto in All Together Now?
La prima puntata di All Together Now, show game condotto da Michelle Hunziker e J-Az, ha raccolto diverse critiche.
Ecco, partiamo dai giudici. Spuntano tra i 100 i nomi persone che di musica ne masticano, come Mietta, le Donatella, Simona Bencini, Marco Ligabue. Ma Cizco de “Le Iene”? Antonella Mosetti? E Valentina Dallari di “Uomini e Donne”? In fin dei conti il premio alla fine delle 6 puntate previste, è di 50 mila euro. Ci si aspetta che nella giuria compaiano esperti del settore. I concorrenti stessi, in realtà, non hanno brillato particolarmente. Troppo distacco tra chi ha, meritatamente, avuto accesso alle semifinali come Rosy Messina, Vanessa Liberati e Augusta Procesi – che ha fatto commuovere Mietta in diretta – e chi si è ridotto a mero partecipante, come se si trovasse di fronte alla pre-selezione di un qualunque talent.
Il problema principale è sicuramente stato l’eccessivo allungamento del brodo. Siparietti comici tanto cari allo spettatore medio Mediaset. Eccessive le gag di un J-Ax che continua ad abusare di troppa, a volte pessima, ironia da “giovane”. Ospiti, giudici e chiunque aveva accesso a un microfono si è lasciato andare in esibizioni canore random. Andrea Pucci canta “Domenica Bestiale” e Gabriele Cirilli risponde con “La società dei Magnaccioni”. Michelle Hunziker con i Boomdabash. Tutto ciò ci ha quasi fatto sentire la mancanza dei duetti di Claudio Baglioni al Festival di Sanremo. Insomma, tante e troppe le occasioni che hanno smorzato l’atmosfera, il più delle volte annoiando.
Siparetti comici, esibizioni canore random e gag hanno allungato troppo il brodo di All Together Now.
2 ore e mezza, quando forse la metà poteva bastare. È proprio questa la forza dell’All Together Now originale. Un show di un’ora, massimo un’ora e mezza, compatto, frizzante e comunque capace di intrattenere il pubblico. Michelle Hunziker è una bravissima showgirl, forse l’unica che ha tentato, riuscendo per la maggior parte del tempo a tenere le redini dello spettacolo. Si è lasciata un po’ prendere la mano, data l’ultimo singolo “MIchkere” realizzato proprio per presentare lo show, ma è stata comunque capace di salvare il salvabile. Però no. Quella “Somebody To Love” in chiusura no. Freddie Mercury non se lo meritava. I Queen non se lo meritavano. NOI non ce lo meritavamo.