Ciao Blank, benvenuta su Music.it! Rompiamo il ghiaccio con un tuo ricordo. Racconta ai lettori un aneddoto legato alla tua carriera musicale, il più divertente o insolito che ti viene in mente!
2012, saggio della mia accademia di musica, buio sul palco. Devo aprire il concerto suonando “Jump” dei Van Halen alla tastiera, se non fosse che il service non accende le luci e mi lascia totalmente al buio. A tentoni muovo le mani sulla tastiera e provo a suonare il primo accordo: sbaglio. Riprovo: sbaglio ancora. Mi arrendo. Resto ferma un paio di minuti (sembravano ore) finché non accendono le luci e finalmente suono l’accordo giusto. L’insegnamento? Aspetta che accendano le luci prima di suonare, non sei Stevie Wonder!
Perché il nome Blank? È in qualche modo legato al tuo genere musicale?
Il nome Blank è nato in maniera casuale, grazie a mia sorella Gaia, durante la produzione dei miei primi brani. Blank significa vuoto, vacante, e rappresenta per me il contenitore in cui mettere tutte le mie idee musicali, senza obblighi né confini. Il mio compito è quello di riempire Blank e dargli colore. È un concetto totalmente slegato dal genere musicale, è infatti il nome che usavo per le mie prime produzioni, che erano di tutt’altro genere. Ho scelto di tenere il nome Blank per ricordare che le idee si costruiscono pezzo dopo pezzo, nulla nasce definito a priori.
Come ti sei avvicinata alla Trap e quali sono i temi che solleticano maggiormente la tua sensibilità artistica?
Mia madre è canadese, quindi ho sempre ascoltato musica statunitense: sono cresciuta con Rihanna, The Black Eyed Peas e Kanye West, che all’epoca (anni 2000) già avevano anticipato molti trend che sono esplosi adesso nella Trap. L’avvicinamento alla scena italiana è avvenuto gradualmente, con Izi e Gemitaiz in primis. Per quanto riguarda i temi non ho confini, i miei testi sono molto vari, il mio obiettivo è quello di non essere mai banale. Sono dell’idea che puoi anche fare un testo sulle alette di pollo, se sai farlo bene.
Quali sono gli artisti che attualmente reputi validi da seguire? Da chi ti senti influenzata?
Sono stata influenzata da artisti come 6LACK, Juice WRLD, blackbear, The Weeknd, Bryson Tiller, Rihanna, A Boogie Wit da Hoodie, Izi, Nayt e Gemitaiz. Includo nelle mie influenze anche artisti che fanno un genere diverso dal mio perché ognuno di loro mi ha dato qualcosa, a livello di testi, sound o ritmica.
In quale momento particolare della tua vita è stato composto il tuo primo singolo “Non è serata”?
L’idea da cui parte il brano inizia sul volo Lamezia-Milano, tutto è partito dalla prima frase «a loro piace sentirsi dire sempre sì sì sì», da lì ha preso una direzione precisa, volevo portare una prospettiva diversa, femminile ad un contesto urban dominato dal sesso maschile. È stato un testo scritto di getto che non ho voluto ritoccare in un secondo momento, non volevo perdesse la sua naturalezza.
Le tue doti di songwriting sono impreziosite dall’ipnotico beat di Aquadrop, uno dei producer nostrani più apprezzati anche oltre confine. Com’è avvenuto l’incontro con Aquadrop e qual è il vostro rapporto attualmente?
Il primo contatto è nato grazie a Zibba, direttore artistico di Platonica. Da lì è nata la collaborazione che ha portato alla realizzazione del brano così com’è ora. Aquadrop è un producer pazzesco, ma allo stesso tempo disponibile ed alla mano, ha capito perfettamente il vibe che volevo dare al brano arricchendolo con il suo stile inconfondibile. Abbiamo un ottimo rapporto, sono onorata che il mio primo singolo porti una sua produzione.
Come sarà Blank tra venti anni?
Non sono una persona che fa programmi a lungo termine, mi lascio trasportare dall’istinto. Venti anni sembrano decisamente tanti, quindi chi può dirlo! Quello che so è che continuerò a fare musica, per il resto, staremo a vedere.
Al giorno d’oggi cosa significa farsi strada nel mercato discografico italiano?
Oggi chiunque può incidere un pezzo nel proprio home studio e pubblicarlo in tutti gli store digitali con un investimento minimo. Ciò significa che siamo sommersi da nuovi artisti e nuova musica ed emergere è davvero difficile. La chiave sta nella differenziazione, bisogna cercare di creare un proprio stile ed essere riconoscibili, poi chiaramente ci vuole costanza e voglia di fare, il talento non basta.
Cosa si nasconde nel cassetto? Album in arrivo?
Ultimamente mi sto concentrando molto sulla scrittura, ho molti nuovi brani che non vedo l’ora di registrare e sto lavorando duramente con il team di UmaRecords e Platonica affinché possiate sentirli al più presto.
Grazie Blank per essere stata con noi. Speriamo di vederti presto e soprattutto quando sarà la serata giusta! Le ultime righe sono tutte per te, aggiungi ciò che vuoi e saluta i lettori! Ciao!
Ciao amici, ascoltate il singolo finché non vi ritroverete a canticchiarlo contro la vostra volontà, probabilmente i vostri amici vi odieranno, ma io vi vorrò bene.