Il 2019 per il chitarrista Carlos Santana è stato e sarà ancora, un anno davvero pieno di ricordi e avvenimenti. Tre sono gli avvenimenti importanti. Il cinquantesimo anniversario della sua esibizione a Woodstock è il primo e forse più importante. Segue il ventesimo anniversario dell’uscita del suo album “Supernatural” che conteneva “Smooth”, brano che è rimasto settimane in cima alle classifiche. Inoltre inaugura da poco l’uscita del suo ultimo album “Africa Speaks”. Non che in questi vent’anni Santana non si sia dato da fare, continuando a portare la sua musica in tutto il mondo, collaborando con artisti di ogni calibro e dispensando consigli.
Dopo aver scoperto il suo sound unico come giovane musicista, la carriera di Santana salì alle stelle, trovando successo commerciale con successi come “Evil Ways”, “Oye Como Va” e “Black Magic Woman”. Grazie al talento e alla determinazione, il ragazzo di Jalisco, in Messico, è diventato uno dei chitarristi più riconosciuti a livello internazionale dei nostri tempi. Il veterano del rock classico Carlos Santana discute della sua ascesa alla celebrità mondiale in un’intervista esclusiva per il numero di agosto / settembre di AARP the Magazine. A 72 il chitarrista vanta due Grammy oltre l’infinita mole di dischi venduta. Il suo motto è quello di “reinventarsi ogni giorno” e sembra che questa sua filosofia funzioni davvero, almeno su di lui.
A proposito del suo ultimo album invece, ha riferito proprio durante l’intervista: «Voglio portare la nuova musica africana sul mainstream perché penso che le persone abbiano bisogno di questo nutriente, di questo ingrediente, per imparare a ballare in modo diverso. La musica ha bisogno di melodia, ritmo e suoni sinceri. C’è troppa musica sintetizzata. Fondamentalmente, è come i centri commerciali in America, così tanto suona lo stesso»