Grace Cambria è su Music.it! Diamole il benvenuto e partiamo in modo non convenzionale. Voglio che racconti ai lettori un momento imbarazzante nella tua carriera musicale di cui sei stata protagonista (o vittima se vogliamo).
La mia prima esibizione in televisione non è stata facile. Mi sono esposta molto su questo argomento ad Amici di Maria De Filippi. Ho ricevuto molte critiche per il mio fisico più che per la voce. Questa cosa mi ha distrutto mentalmente, ma mi ha dato la forza per migliorarmi ed oggi sono fiera di ciò che sono e di tutti i miei progressi. Bisogna sempre essere felici di ciò che si è ed io finalmente l’ho capito, anche grazie a loro dopotutto.
Quando è iniziato il tutto? Quando hai capito che Grace Cambria, alias di Graziella Frances Cambria, sarebbe stata la tua nuova vita?
Grace Cambria non è mai stata la mia nuova vita. Sono nata con la musica grazie a mia madre, cantante anche lei, e non ho mai avuto seconde opzioni nella vita. Dopo 22 anni, ancora rimango con la stessa convinzione e determinazione e non ho intenzione di cercare un piano B per il mio futuro, almeno per un bel po’. Ho ancora troppa fame, non mi basta ciò che attualmente ho e sono sicura che ci metterò tutta me stessa per realizzare il mio sogno.
Quali sono gli artisti del passato e del presente ai quali sei maggiormente legata?
Fin dall’infanzia la mia Rihanna è un punto centrale e fondamentale non solo per la mia musica, ma per la vita ormai. Sicuramente è lei l’artista che più mi ha ispirato e aiutato a intraprendere questo percorso. In questo attuale presente, non ti nascondo che sono ossessionata da Izi. Mi sono legata alla sua musica quando ho capito che ascoltandolo, soprattutto nei momenti più bui, mi sentivo meglio o semplicemente “capita”. Amo la musica introspettiva che fa, spero che un giorno ci sarà occasione di poter lavorare insieme. Rosalía, Beyoncé, Bad Bunny, Drake, Paulo Londra, sono alcuni tra i vari artisti che non possono mancare nella mia playlist.
Il tuo genere è l’afro-trap e sei una delle prime ad avergli dato un volto femminile in Italia. Come ti sei avvicinata a questo universo?
La scelta stilistica che abbiamo voluto dare al brano è stata pensata insieme al produttore Pittostail. Insieme abbiamo fatto una vasta ricerca musicale tra generi diversi, cercando qualcosa che non fosse ancora così utilizzato nel nostro paese. Sentivamo l’esigenza di raccontare qualcosa di non sentito, quindi ci siamo immersi nel mondo dell’afro-trap e abbiamo pensato che sarebbe stato affascinante e allo stesso tempo rischioso portare questo genere musicale in Italia. Ispirati da MHD e altri artisti francesi che si cimentano per l’appunto su questo genere, è nata “Magia magia”.
E “Magia magia” è proprio il tuo ultimo singolo. Qual è la vera magia che hai vissuto, scrivendo questo pezzo?
“Magia magia” ha preso forma passo dopo passo, adattato alla voce e studiato nei minimi dettagli anche a livello di sound. È un pezzo ballabile ma allo stesso tempo sognante. Racconta la mia vita, la voglia di diventare indipendenti e di realizzare i propri sogni grazie alla magia, che può essere interpretata come la forza, la determinazione, la voglia di fare. È un brano che cela questa felice malinconia, che trasmette una fantasia speciale, un ricordo di un sogno magico, leggero, allegro e disarmante.
Ora abiti a Milano, ma sei nata e cresciuta nel catanese. Hai mai nostalgia di casa?
Assolutamente si, non sarei umana sennò. Sicuramente il trasferimento non è qualcosa di facile. È l’inizio di una vita, un po’ come rinascere. Nuovi amici, nuove abitudini, nuove usanze. Mi manca ogni tanto la mia famiglia, i miei fidati amici, il cibo di Catania. Ma amo vivere a Milano, la mia vita è più frenetica ed ogni giorno si arricchisce di nuove esperienze. Sto lottando per me stessa e questo mi rende soddisfatta. Milano mi sta dando l’opportunità di realizzare il mio sogno.
“Magia magia” è stato presentato in apertura al concerto di Mondo Marcio. Come ti sei sentita nel collaborare con un’artista così rinomato nel panorama rap italiano?
Per me è stato un vero onore. Per nulla facile perché essendomi esibita in apertura la gente aspettava Mondo Marcio, quindi sentivo una doppia tensione. Inoltre era la prima volta che presentavo il singolo “Magia magia” al pubblico. La soddisfazione più grande è stata vedere le persone ballare a ritmo della mia musica, apprezzare ciò che gli stavo presentando. È andata bene immagino.
Hai anche partecipato al programma televisivo “Amici di Maria De Filippi”. Che cosa ti ha lasciato questa esperienza? E cosa pensi dei Talent in generale?
I talent oggi giorno sono fondamentali per formare un’artista e mostrargli con più chiarezza cosa si dovrà affrontare una volta fuori dalla bolla, la vita reale. È una vetrina davvero importante per proporre la propria arte alle persone. Personalmente grazie a quest’esperienza sono cresciuta tanto, mi ha dato tanta forza e mi ha aperto gli occhi su certe cose. Mi sento cresciuta non solo artisticamente, ma sopratutto mentalmente, perché ho imparato a conoscere me stessa. È un percorso che consiglio a chiunque voglia intraprendere un percorso musicale.
Ora non ci resta che stringere tra le mani un tuo album! Quando potremmo farlo?
Sono stata ferma quasi due anni a sperimentare con la musica, sono stata alla ricerca. Ogni esperienza vissuta è stata fonte d’ispirazione per ciò che ho creato. La cartella nel mio computer è presente, ed è pure piena. L’EP potrebbe vedere la luce nel 2019. Ci sono diverse canzoni pronte che vanno soltanto rifinite. Tra i progetti c’è anche quello di lanciare un singolo estivo.
Grace Cambria, ti ringrazio per essere stata qui con me oggi. Le ultime righe sono tutte per te, saluta i lettori come meglio preferisci. Senza esagerare, eh! A presto!
Cari lettori, il mio augurio è che ognuno di voi riesca a realizzare il proprio sogno, con un tocco di magia! Non arrendetevi, anche quando tutto sembra remarvi contro. Bisogna crederci, bisogna credere in se stessi. Per il resto è solo questione di tempo e di volontà. Tutto arriva per chi sa aspettare. Grazie a voi e a te Music.it.
