Da poco si è concluso Sanremo, da poco si è sottolineata l’importanza della musica nella sua capacità di comunicare messaggi importanti e di offrire spaccati generazionali. L’ultimo album dei Selvaggi Band, “Granelli di sale”, è un tuffo nella musica folk ma soprattutto in parole che raccontano storie di provincia, di amore e ancora di più un passato spesso dimenticato.
“Cento Cartucce”, brano di apertura, racconta la storia degli alpini, dei caduti in una guerra che vedeva l’impegno di unire l’Italia sotto un’unica bandiera. La base strumentale, di sonorità celtica folk, e il testo che rimanda ad un remoto periodo storico, riflettono l’intento dei Selvaggi Band. Ossia, usare la musica come potente mezzo immaginifico per poter immergersi in storie e atmosfera lontane.
I Selvaggi Band organizzano le tredici tracce di “Granelli di sale” inserendole in una chiara cornice che fonde musica folk e testi fortemente narrativi
Il flauto come ingresso in un mondo quasi fiabesco dà inizio a “Terra”. Il dialetto bresciano, luogo di origine dei Selvaggi Band, è prevalente anche se il ritornello resta in italiano. «Ritorneremo alla nostra terra e canteremo ancora nei campi, le tue guance color di rosa, i tuoi capelli color di grano»; l’amore per la propria terra d’origine è anche un amore sentimentale e le tue tematiche si fondono in un inno alla bellezza della natura. Il dialetto così diventa quasi una firma stilistica e un segno di riconoscimento.
L’idea di raccontare atmosfera passate, l’uso del dialetto bresciano, il rimando alla vita nei campi rispondono al bisogno di difendere tradizioni che rischiano di perdersi in un mondo sempre più spinto verso una globalizzazione, carnefice di minoranze culturali e linguistiche. Il dialetto così diventa quasi una firma stilistica e un segno di riconoscimento.
I Selvaggi Band offrono un album distantissimo dalle tendenze del momento e proprio per questo sicuramente interessante
“El turnidur”, dalle sonorità allegre, è un racconto divertente di un tornitore che porta con sé il lessico in pericolo. I Selvaggi Band organizzano le tredici tracce dell’album inserendole in una chiara cornice che fonde musica folk e testi fortemente narrativi. La scelta di offrire storie si scontra con il panorama musicale attuale che predilige basi strumentali accattivanti e ad effetto.
Arrivati al loro quinto album, i Selvaggi Band offrono un album distantissimo dalle tendenze del momento e proprio per questo sicuramente interessante. Tracciare una propria identità e perseguirla nonostante gli ostacoli e nonostante le mode del momento. È questo il bisogno di fare musica per una band che sicuramente sceglie la nicchia di un pubblico attento invece della massa distratta.