HYPNAGOGIC HALLUCINATIONS dei BEDSORE è death metal fresco
Il quartetto romano in uno scatto bedsore
Il quartetto romano dei Besore in uno scatto pubblicitario.

HYPNAGOGIC HALLUCINATIONS dei BEDSORE è death metal fresco

“Hypnagogic Hallucinations” dei Bedsore è un interessante album di debutto per il quartetto romano. La band costantemente dipinge atmosfere tetre in evoluzione, alternando momenti di nitida ed oscura calma a più sfocate sezioni angoscianti, in pieno stile death metal. I frequenti intermezzi strumentali con chitarre pulite, sintetizzatori e organi Hammond spingono il genere verso nuovi orizzonti, che i Bedsore sapientemente esplorano. Senza dimenticare, tuttavia, che in fondo si tratta di death metal. Le sonorità provenienti da artisti come Death, Morbid Angel e Cannibal Corpse sono la colonna portante di “Hypnagogic Hallucinations”. Riff veloci, chitarre distorte, scale minori e voci in growl provenienti da una dimensione demoniaca compongono pezzo dopo pezzo i neri scenari del disco.

“Hypnagogic Hallucinations” dei Bedsore è un viaggio per scenari onirici e disturbati, atmosfere cupe e tetre

L’album d’esordio dei Bedsore è un viaggio per scenari onirici e disturbati, atmosfere cupe e tetre. “Hypnagogic Hallucinations” è un flusso di sette brani dove le transizioni sono spesso ben riuscite, permettendo all’ascoltatore la completa immersione nella tela sonora. I primi due brani “The Gate, Discolsure – Intro” e “The Gate, Closure – Sarcoptes Obitus” sono una lunga e inquieta introduzione al disco, dove gli elementi propriamente death tardano ad arrivare. La successiva “Deathgazer”, invece, propone angoscianti riff veloci con influenze thrash metal. Si prosegue con “At the Mountains of Madness”: un brano di circa nove minuti dalla struttura articolata, in cui troviamo synth, batterie blast ed un finale onirico.

La quinta traccia di “Hypnagogic Hallucinations” è intitolata “Cauliflower Growth”. Velocità, violenza e growl sono parole ben rappresentive del pezzo. Segue “Disembowelment of the Soul – Tabinidae”, un interessante brano slow-tempo che si presenta come un evolvente collage di atmosfere tormentate. Il disco si chiude con “Brains on the Tarmac” dove, in linea con il resto del disco, troviamo tetre sezioni ambient con chitarre clean che si alternano a rapidi motivi death metal. È un brano complesso, ma che condensa appieno lo stile dei Bedsore. La band riesce ad integrare gli elementi in stile Death, ereditati dalla tradizione death metal degli anni ’80 e ’90, con sonorità più moderne e provenienti da altre diramazioni musicali. “Hypnagogic Hallucinations” dei Bedsore si presenta come un disco d’esordio particolare e con riusciti tocchi di originalità. Bel lavoro.