I 35 anni di AVRIL LAVIGNE, 10 brani dalla ribellione alle maturità
Un frame tratto dal video di "Hello Kitty"
Un frame tratto dal video di "Hello Kitty"

I 35 anni di AVRIL LAVIGNE, 10 brani dalla ribellione alle maturità

È strano da dire, ma anche Avril Lavigne invecchia. Lo fa bene, ma gli anni, purtroppo, passano per tutti. Ovviamente per noi millennials avrà sempre e per sempre 16 anni. Cosa potevamo aspettarci da una ragazza alla quale furono diagnosticate, nel periodo infantile/adolescenziale, sindrome da deficit dell’attenzione e iperattività? Semplicemente ciò che è stato: una ribelle adolescente fuori le righe che ha saputo intrattenere e far divertire migliaia di fan.

Il suo approccio con la musica inizia molto, molto presto, quando all’età di 11 anni le regala la prima chitarra. Impara da autodidatta e inizia a scrivere brani molto, molto presto. Alcuni arrivano prima dell’album “Let Go”, che l’ha resa celebre. Uno tra questi è sicuramente quello cantato di fronte a L.A. Reid – compositore e produttore discografico – capo della Arista Record, ossia “Falling Into History”.

Il debutto con “Let Go”, album che ha reso Avril Lavigne ciò che tutti riconosciamo

È necessario citare i The Matrix: grazie alla collaborazione di Avril Lavigne con questo gruppo di produttori discografici, sono venuti alla luce i brani più famosi della canadese. Il primo singolo estratto è forse uno tra i brani più conosciuti al momento: “Complicated”.

In questo primo disco tutta l’energia e la rabbia di Avril Lavigne trovano sfogo, tra abiti punk e ribellione adolescenziale come in “Sk8er boy”.

Appunto però, parliamo di adolescenza. I primi amori, i primi fallimenti. “I’m with You” è sicuramente un brano inno per tutti quelli che, durante la crescita, hanno incominciato ad approcciarsi alla vita. Un vascello di sentimenti disperso in mezzo al mare in burrasca.

David Browne: «Avril Lavigne diventa molto più complicata in “Under My Skin”, e sembra anche più affranta»

Con l’arrivo del secondo album “Under My Skin”, la ribelle canadese inizia a crescere, sia nelle musiche che nei testi. Brani come “Nobody’s Home” portano il nome di Ben Moody (Evanescence) come co-autore, mentre “Slipped Away”, brano che chiude l’album, è dedicato al nonno che amava profondamente.

Impossibile non parlare di “My Happy Ending”, secondo singolo estratto dall’album della cantatrice oltreoceano. C’è sempre rabbia, e forse anche di più, ma non è usata per dar sfogo alle “ragazzinate” di quartiere. C’è un cuore ferito, e con quello non si scherza.

Dal pop/rock si vira più verso il pop da “The Best Damn Thing”

Il terzo album, “The Best Damn Thing”, viene pubblicato nel 2007, e a quei tempi Avril Lavigne aveva sposato “Deryck Whibley (Sum 41). Le sonorità diventano molto più pop, ma niente di troppo fiacco: la carica energica di Avril non è ancora finita. «Hey! Hey! You! You! I don’t like your “Grilfriend”!» non vi ricorda nulla?

“What The Hell”, estratto dal quarto album “GoodBye Lullaby”, è forse ricordato più per il video che per il brano. In fin dei conti, dopo tanta sofferenza subita, sentimentalmente parlando, è giusto che Avril Lavigne si prenda qualche rivincita, o no?

Nel quinto e omonimo album della canadese c’è una chicca. L’unico brano intriso di sonorità elettroniche – al quale ha collaborato il marito di allora Chad Kroeger (Nickelback) – è “Hello Kitty”. Un qualcosa che oscilla tra l’ipnotico e il grottesco, che tra la popolazione nipponica – che adora il brand dello stramaledetto gattino – ha spopolato senza eguali.

Avri Lavigne torna sulle scene con più maturità

Dopo diversi anni di pausa, Avril Lavigne torna nel 2018 con “Head About Water” – singolo che darà nome all’album che uscirà nel 2019. Un brano al piano decisamente triste. Parla di lei, della malattia di Lyme e di tutto quello che è in quel momento. Avril Lavigne è cresciuta.

Vi lasciamo con l’ultimo singolo pubblicato da Avril Lavigne quest’anno. “I Fell In Love With The Devil” ci ricorda, con una mazzata tra capo e collo, che siamo cresciuti un po’ tutti. E i problemi ora sono “adulti”. E Avril Lavigne, in un modo o nell’altro, continua a cacciarsi nei guai, e questo ci fa tremendamente piacere.