I PINGUINI TATTICI NUCLEARI ci portano FUORI DALL'HYPE con il nuovo album
Foto promozionale dei Pinguini Tattici Nucleari
Foto promozionale dei Pinguini Tattici Nucleari.

I PINGUINI TATTICI NUCLEARI ci portano FUORI DALL’HYPE con il nuovo album

Pinguini Tattici Nucleari sono tornati in grande stile, e ci portano, con quest’album, “Fuori dall’Hype”. Dopo circa tre anni di assenza dalle scene, si ripresentano, arrivando a collezionare oltre 20 milioni di streaming e 7 milioni di visualizzazioni su You Tube. Il gruppo nato tra i banchi di scuola quindi adesso può vantare tre album all’attivo, e l’ultimo è proprio “Fuori dall’Hype”.

La traccia apripista altri non è che l’omonima “Fuori dall’Hype”. Subito i Pinguini Tattici Nucleari mettono le cose in chiaro. Con il caratteristico sound soft che li identifica e i testi incisivi, il brano può riassumersi direttamente con le parole della stessa band: «Chi è fuori dall’hype vive dove il vento non porta farfalle». Segue “Antartide”, che a dispetto del nome è un pezzo da tormentone estivo. Sound orecchiabile che rimane in testa e testo che almeno una volta tutti noi avremo voluto dedicare a qualcuno.

«Chi è fuori dall’hype vive dove il vento non porta farfalle»

“Lake Washington Boulevard” è stata forse una delle mie tracce preferite. Pezzo nostalgico che però ricorda in qualche modo un misto tra i primi Articolo 31 e gli 883 in una chiave assolutamente moderna. “Monopoli” ha un sound per così dire, meno italiano. Con un ritornello incalzante e strofe acustiche. Nel finale cambiamo stile con l’assolo di chitarra alla Eddie Van Alen in maniera inaspettata. “Nonono” alla stregua delle precedenti potrebbe esser un ottimo singolo, ma è “Scatole” che spezza bene il ritmo.

“Sashimi” si prende in assoluto il trono dell’album. Le citazioni da “Monsters & Co.” ai The Rasmus sono perfette. Il mix di sound soft tra il tipico italiano e gli effetti da sala giochi arcade creano l’atmosfera perfetta per questo brano. “La banalità del mare” lascia un po’ di amaro in bocca, nonostante sia probabilmente lo scopo del brano, quello di risultare un’imitazione trash danzereccia di qualunque canzone da spiaggia.

“Fuori dall’Hype” è un disco adatto a tutti. Un lavoro che fa ballare, fa cantare e fa pensare

Il disco va in chiusura con il singolo che ha anticipato il disco “Verdura” e “Freddie”. L’ultima è un vero e proprio minestrone di generi. Tra chitarre anni 60 e sintetizzatori anni 80, i Pinguini Tattici Nucleari dimostrano oltre alla creatività, la grande maturità musicale appresa in questi anni. “Fuori dall’Hype” è un disco adatto a tutti. Un lavoro che fa ballare, fa cantare e fa pensare. Ottimo come ascolto musicale per un orecchio più fino ma che grazie alle sonorità “semplici” si lascia sentire e rapisce anche il più distratto degli ascoltatori.