Il qui e ora, tra cinema e musica. Il regista CLAUDIO GIOVANNESI ospite a ZELO IN CONDOTTA
'Na Cosetta Francesco Forni, Suvi Valjus, Claudio Giovannesi e Luca Carocci.
Sul palco di 'Na Cosetta, a partire da sinistra: Francesco Forni, Suvi Valjus, Claudio Giovannesi e Luca Carocci.

Il qui e ora, tra cinema e musica. Il regista CLAUDIO GIOVANNESI ospite a ZELO IN CONDOTTA

Nella serata di venerdì 15 novembre siamo tornati a curiosare a ‘Na cosetta di Roma per il secondo appuntamento della quarta edizione di Zelo in condotta, il singolare ed originale format del duo Francesco Forni e Luca Carocci. Nell’inconfondibile atmosfera di questo accogliente locale nel cuore del Pigneto, è sempre la musica a dominare la scena; questa volta, però, non è stata la sola. Il palco di ‘Na cosetta ha avuto l’onore di ospitare il regista, sceneggiatore e compositore Claudio Giovannesi. Cinema e musica, dunque, perché Zelo in condotta è anche questo: incontro di diverse espressioni artistiche in un’imprevedibile e irripetibile serata.

Ma andiamo per ordine. Ad aprire la serata è stata la deliziosa voce di Suvi Valjus che, accompagnata dal suo violino e dal maestro Francesco Forni alla chitarra, hanno dato in anteprima esclusiva un assaggio del disco intitolato “Suvi Valjus”. Nata ad Helsinki, Suvi Valjus è una violinista e cantautrice che vive in Italia. Tagliente e sensuale, dolce e sognate, la voce di Suvi Valjus cattura l’attenzione lasciando tutti senza parole. Che sia per il suo raggiante sorriso o per il trasporto e la leggerezza nel suonare il suo violino, la musicista finlandese ha dato il via ad una piacevolissima serata.

Un’apertura ammaliante dall’atmosfera incantata: questo duo è riuscito a cogliere e a fondere l’essenza di due diverse culture, italiana e finlandese, tanto distanti e mai così vicine. Ma è anche questo il bello di Zelo in condotta: nessuna distanza, nessuna barriera, ma solo brillanti condivisioni di emozioni diffuse e sommesse. L’omonimo debut album da cantautrice, prodotto da Francesco Forni e da Suvi Valjus stessa, comprende sei canzoni che fanno parte della colonna sonora della fiction televisiva “Il nostro amore anni 80”. Cinema e musica in continuo scambio, senza soluzione di continuità. Realtà diverse che si incontrano qui e ora, nella fuggente serata condotta da Francesco Forni e Luca Carocci.

Zelo in condotta: nessuna distanza, nessuna barriera, ma solo brillanti condivisioni di emozioni diffuse e sommesse

Cinema e musica che si alternano nella vita di Claudio Giovannesi, musicista jazz ancora prima di entrar a far parte del mondo del cinema. Incredibile come al centro del palco, con in braccio la chitarra, nel momento del suo solo, il regista si sia estraniato da tutto ciò che lo circondava, rimanendo come da solo con la sua musica. Claudio Giovannesi si è dimostrato perfettamente all’altezza nell’affrontare Zelo in condotta; questo non è mai scontato, come non è mai scontato che tre persone che stanno sullo stesso palco, riescano a suonare insieme, soprattutto se poi non sono state fatte delle prove d’insieme.

Dunque, l’esserci qui e ora, e il regista forse c’era più di tutti. Questo perché nascondeva dentro di sé un necessario e mai tanto spontaneo bisogno di esprimersi e liberarsi, e lo ha dimostrato precisamente in quell’istante. La verità espressa dalla sua musica è riuscita ad emozionare. Le note uscite dalla sua chitarra hanno ammutolito tutto il locale. Ricordiamo che stiamo parlando di un regista che con il suo terzo lungometraggio, “Fiore”, ha conquistato sei candidature ai David di Donatello 2017 e ai Nastri d’argento 2017. E non solo, di questo film ha curato anche la colonna sonora. Cinema e musica che si rincorrono in un continuo andirivieni, in uno strano gioco delle parti dove nessuno predominerà. Claudio Giovannesi ha trovato il giusto compromesso, l’equilibrio esatto tra queste due forme d’arte.

Cinema e musica che si rincorrono in un continuo andirivieni, in un gioco delle parti dove nessuno predominerà

Dal canto nostro, non potevamo esimerci dal porre qualche domanda allo speciale ospite della serata. Dunque, nel bel mezzo della puntata, abbiamo preso la parola per fare un paio di domande.

Noi di Music.it siamo piuttosto curiosi, attenti e sensibili: possiamo chiederti da quanto tempo è che non suonavi dal vivo?

A dire il vero da un bel po’, perché si vede che sono arrugginito? (ride). In realtà prima di fare il regista e di entrare nel mondo del cinema io volevo fare il musicista, tutt’ora lo vorrei ancora fare. Prima di fare il regista ero un musicista jazz e riuscivo a suonare fino a tre volte a settimana. A volte suonavo in due – con un’altra chitarra – a volte si aggiungeva un basso; spesso per problemi di cashet e per non dividere i soldi in tre a volte si andava in due (ride). È da circa un anno che non suono live.

Che ruolo ha la musica all’interno dei tuoi film?

La maggior parte della musica che usiamo nei film racconta i personaggi, cioè è la musica che ascoltano i personaggi; quindi la musica – usiamo una parola brutta – extra-diegetica, ovvero la musica di commento, ne usiamo veramente poca.

Claudio Giovannesi è perfettamente a suo agio sul palco. Il regista ha continuato a suonare e ad improvvisare sulle note di Tom Waits, sul brano di Francesco Forni “Rosaspina” e su “Gocce” di Luca Carocci.

Torniamo a casa, anche questa seconda volta, molto soddisfatti. Zelo in condotta è un format fresco e genuino, che vede protagonisti prima che dei musicisti professionisti, delle persone desiderose di condividere e di esprimersi. A ‘Na cosetta è come sentirsi a casa tra amici di vecchia data, si parla e si ascolta della musica, vera, fatta con il cuore. La musica come condivisione: il fare musica con e per gli altri, oltre che per se stessi.