Tutti sono a conoscenza dei fatti che stanno scuotendo l’Australia in questo periodo. Proprio per questo i maggiori network locali hanno deciso di mettere al bando dai propri palinsesti radio ogni tipo di brano che abbia riferimenti a fuoco, fiamme o incendi.
Non è la prima volta che accade. Già negli stati uniti dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 venne diffuso un memorandum da Clear Channel, società che controllava il più grande network radiofonico americano, che comunicava una lista di canzoni considerate poco idonee. Canzoni che potevano ledere la sensibilità degli ascoltatori in un dato momento storico.
L’Australia ora non è da meno e prende una decisione forte: i big dell’etere del continente hanno deciso di depennare dalle playlist e dai palinsesti ogni tipo di canzone che potesse avere riferimenti a fuochi, fiamme o roghi di qualunque tipo. Tra le canzoni eliminate fanno la loro comparsa: “Fire meet Gasoline” di Sia, “Flame Trees” dei Cold Chisel, “We Didn’t Start The Fire” di Billy Joel e “Sex on FIre” dei King of Lion.
Insomma, che la decisione sia giusta o meno, è stata presa. La dimostrazione che questo continente in ogni modo continua a combattere contro la grave disgrazia che si sta abbattendo su di esso, in ogni modo. Ovviamente, nell’era odierna non vuol dire che queste canzoni siano tate bandite dall’etere. Chiunque potrà sempre reperire i brani online e non è vietato a nessuno ascoltarli. Però i network hanno deciso di limitare questo tipo di parole quantomeno sulle radio pubbliche, evitando dispiaceri agli ascoltatori più sensibili.
Un responsabile ha spiegato: “Per rispetto alla devastazione che sta colpendo gran parte della nostra comunità, abbiamo rimosso qualsiasi canzone che potesse essere considerata insensibile o di cattivo gusto su entrambe le reti Hit e Triple M a livello nazionale”