JIM MORRISON, bastano 48 anni per dimenticarsi della leggenda dei THE DOORS?
Uno degli scatti più famosi di Jim Morrison, cantante dei The Doors
Uno degli scatti più famosi di Jim Morrison, cantante dei The Doors

JIM MORRISON, bastano 48 anni per dimenticarsi della leggenda dei THE DOORS?

Sono passati 48 anni dalla morte di Jim Morrison. 48 anni che alla musica manca un battito. Nel corso della sua breve, ma intensa, vita ill frontman e voce dei The Doors ha donato al suo pubblico sangue, cuore e anima. 27 anni, un’età maledetta. Come maledetto il poeta cucitosi/gli addosso. I suoi testi, poesie, carichi del disagio degli anni ’60, sono tutt’ora impressi nella mente di milioni di ascoltatori. Non sono ancora chiare e ufficiali, per quanto intuibili, le cause della morte. Overdose, droghe, alcol, la CIA, i rettiliani. Trovare una risposta a questo epilogo non riempirà certo il buco lasciato con la sua prematura, dannatamente prematura, scomparsa.

James “Jim” Douglas Morrison ha sempre condotto una vita un po’ fuori dagli schemi. Nasce a Melbourne nel ’43, figlio di un ammiraglio della Marina degli Stati Uniti. Il lavoro del padre porta la sua famiglia  a trasferirsi molteplici volte, cambiando continuamente scuola e amicizie. Trova allora rifugio nella lettura, nei libri. Nonostante fosse uno studente brillante, era solito marinare per frequentare i locali Beatnik di San Francisco, tra cui la celebre City Lights Book. Jim Morrison arriva a collezionare centinaia di libri.

Jim Morrison viene ritrovato morto nella propria vasca da bagno il 3 luglio 1971 per presunto arresto cardiaco. Le cause della morte non sono mai state accertate.

Dal 1960 circa in poi, qualcosa cambia. Inizia a essere più trasando, scontroso, turbato. La fase adolescenziale prende il sopravvento e questo lo porta ad allontanarsi sempre di più dalla famiglia. L’iscrizione all’UCLA, università cinematografica di Los Angeles nel ’64, è la porta che Jim Morrison attraversa e grazie alla quale vengono creati i sacerdoti dell’ignoto. L’anno successivo l’incontro con Ray Manzarek fa si che venga formata una band, alla quale prenderanno parte John Desmore, Patty Sullivan e Robby Krieger. La Nascita dei The Doors.

Tutto è pronto per lasciare il segno nel mondo della musica. Il primo omonimo album, pubblicato per Elektra Records, è il lasciapassare dei The Doors per il successo. Il nome è stato scelto da Jim Morrisson in persona prendendo spunto da una poesia di William Wake. «Se le porte della percezione fossero purificate, ogni cosa apparirebbe all’uomo com’è: infinita». L’album “The Doors” è un’esplosione di rock psichedelico con sfumature blues e acid rock, contenente alcuni dei brani più famosi della band: “Light My Fire”, “The End” e ” Break on Through (To the Other Side)”.

“Break on Through (To the Other Side)” è uno dei fortunatissimi brani dei The Doors contenuti nel primo omonimo cd

Tuttavia il tormentato Jim Morrison cadeva sempre più nella sregolatezza. Alcol, droghe, proteste che lo portano a scontrarsi con le autorità più volte, anche per come riusciva a incitare il pubblico a liberarsi e scatenarsi totalmente, facendo interrompere diversi concerti. Viene ricordato Re Lucertola, simbolo sciamano e soprannome che proviene da un poema da lui scritto, e anche come un Dionisio moderno, divinità greca che incarna i desideri di libertà dei sensi, dell’estasi totale. I The Doors prendono il volo, ma pian piano Jim Morrison inizia a volare su ali spezzati e malridotte.

L’escalation di successi continua fino a fine degli anni ’60, fino al non troppo fortunato quarto album “The Soft Parade”, che per via di un sound differente non convince troppo il pubblico. Gli ultimi concerti mostrano sempre la grande, grande provocazione che Jim Morrison fa fuoriuscire dalle viscere, lasciando sconcertato e affascinato il pubblico allo stesso tempo. Tuttavia le droghe allucinogene miste ad alcolici di varie tipo iniziano a corrodere non solo il corpo, ma anche la sanità mentale dell’artista. Scatti d’ira, incandescenza che lo porta più volte a litigare con organizzatori dei concerti.

Il brano “Not to Touch the Earth” che contiene parti del poema “Celebrazione della lucertola”. «I’m the lizard king, i can do everything!»

Il 12 dicembre del 1970 è l’ultima apparizione di Jim Morrison, al Warehouse di New Orleans. Non riesce neanche a stare in piedi, pronunciando frasi senza capo né coda, cadendo più volte. Questo convince i restanti The Doors a interrompere le attività live della band. Poco dopo, nel ’71, Jim Morrison si trasferisce a Parigi da Pamela Sousan Corson, la compagna di vita più significativa dell’artista. La depressione affrontata dall’artista lo porta a incontrare la morte il 3 luglio 1971. Viene ritrovato nella vasca da bagno, senza vita.

Diverse le critiche mosse verso di lui sul fatto che non sapesse davvero cantare, o che il sound della band stessa, alla fin fine, non fosse poi così incisivo. Ma poco importa. In soli sei anni il rivoluzionario Jim Morrison ha lasciato un’eredità incredibile e inestimabile. 27 anni, proprio come altri geni della musica e dell’arte, quali Kurt Cobain, Janis Joplin, Jimi Handrix e Amy Winehouse. Conquista il diritto, nella sua ultima rivoluzione, di venir seppellito nel cimitero Père Lachaise parigino, quello degli artisti. No, non è stato dimenticato. Probabilmente non accadrà mai.