MCKENZIE: “Una nostra canzone nasce all’improvviso: prima di dormire, in una jam”
I McKenzie in uno scatto promozionale
I McKenzie in uno scatto promozionale

MCKENZIE: “Una nostra canzone nasce all’improvviso: prima di dormire, in una jam”

Benvenuti McKenzie nella grande famiglia di Music.it! Per cominciare, svelateci qual è la vostra paura più grande.

Intanto, grazie per l’accoglienza, siamo contenti di essere qui! Beh, ce ne sono tante di paure: l’infortunio poco prima di un concerto, l’incapacità di rendere al meglio durante un live, di non far arrivare bene il nostro messaggio. Però, crediamo che la paura più grande sia che un giorno tutto questo possa finire.

Da dove viene il nome con cui vi siete battezzati?

Dalla nostra innata capacità di creare talmente tante gag da non ricordarcene poi l’origine. Il nome della band è il frutto di una delle tante, però è un cognome ed è simbolo di unione, famiglia come nucleo primordiale dal quale nasce poi la società civile. Ecco, noi siamo questo.

Quanto la Calabria ha forgiato la musica dei McKenzie, e in che modo risuona in “Falena”?

Il posto che vivi è il posto che influenza le tue scelte e il tuo modo di vivere. A partire dal nome del disco, la Calabria è importante per la formazione musicale dei McKenzie. Partendo proprio dalla nascita di questo progetto, avvenuta perché a un certo punto della nostra vita ci siamo ritrovati di nuovo nella nostra città, dopo aver vissuto diversi anni fuori.

In “Falena” ci sono tante anime: una malinconica (“Come se”, “Mia”), una aggressiva (“Lupus in fabula”), una riflessiva e sentimentale (“L’ultimo giro”). Come nasce una canzone dei McKenzie? Il posto più strano in cui avete scritto una canzone?

Una nostra canzone nasce molto all’improvviso, di notte poco prima di dormire, in sala prove durante una semplice jam, oppure mentre stiamo chiacchierando di tutt’altro. La musica, in senso stretto, nasce per lo più nella Falena’s Cave, anche se tante volte sono registrazioni volanti di riff cantati (anche fill di batteria) in chissà quali momenti e situazioni. Per quanto riguarda i testi, forse il posto più strano è stato il bagno. Un testo scritto interamente in bagno, seduto sul water.

Si avvicina un anno dalla fortunata uscita di “Falena”, insieme al momento dell’autoanalisi. Qual è il brano che pensate vi rappresenti meglio?

Crediamo sia “Sergio”. È stato scelto come singolo ed è stato il primo videoclip non a caso. Pensiamo sia una sintesi perfetta di tutte le anime che animano “Falena” e le nostre vite: è potente, ipnotico e acido nello stesso tempo. E poi ha un finale epico!

«Uno lo ricordi, uno lo vivi». Un artista del passato e uno del presente con cui sarebbe troppo bello condividere un concerto.

Beh, crediamo di aver abbracciato tutti e due gli aspetti condividendo il palco con Bad Religion, Corrosion Of Conformity, A Perfect Circle e MC5 che in quella occasione erano composti da membri di Soundgarden, Fugazi, Faith No More e, appunto, MC5. Siamo già parecchio fortunati così.

Quali sono gli artisti underground che secondo i McKenzie vale la pena seguire? Cosa pensate manchi culturalmente all’ascoltatore medio per supportare al meglio gli artisti in fase di ‘emergenza’?

Ce ne sono diversi, all’estero possiamo dire Metz, Idles, Run The Jewels. In italia abbiamo tanti amici che fanno grandi cose, e sono parecchi. Diciamo che, per non dimenticare nessuno, i Colle Der Fomento può essere sicuramente un gruppo collante tra quello che piace a noi e quello che potrebbe piacere ai nostri amici di cui sopra. Forse è una risposta un po’ troppo democristiana.

EP in arrivo? O un altro full lenght album? Insomma: cosa bolle in pentola?

Stiamo scrivendo il nuovo album (full lenght), e siamo molto contenti di quello che sta venendo fuori. Sarà leggermente diverso da “Falena”, più potente e più a fuoco. Un paio di brani ci emozionano letteralmente quando li proviamo.

È arrivato il momento dei saluti. Vi ringrazio per il tempo che ci avete dedicato. Fatevi una domanda e datevi una risposta. Ciao!

Cosa ci aspettiamo dal futuro? Che non ci rompa le palle!