MY MONTHLY DATE: “Se pensiamo al genere entriamo in un loop cosmico”
L'attuale formazione dei My Monthly Date.
L'attuale formazione dei My Monthly Date.

MY MONTHLY DATE: “Se pensiamo al genere entriamo in un loop cosmico”

Benvenuti My Monthly Date. Non ci piace essere formali. Raccontateci qualcosa di voi e del vostro rapporto con la musica.

C’è tanto da raccontare. Negli ultimi anni la band si è trasformata molto, sono cambiati dei membri, altri se ne sono andati. Un momento importante è stato il 9 marzo del 2017, quando è uscito il nostro primo album, “Chaos Theory”. Tutto ciò che era stato immaginato, studiato e progettato in sala prove, è diventato reale. Tutto quello che volevamo era trovare più date possibili per farci conoscere e portare avanti il progetto. Ma, come accade spesso, vista la giovane età e un futuro in costruzione, le nostre strade si sono parzialmente divise a inizio 2018. Siamo passati da cinque membri a una formazione composta solo da chitarra, batteria e voce, e abbiamo deciso di riprovarci. Abbiamo riarrangiato i brani già scritti, ne abbiamo pensati di nuovi, abbiamo rivalutato tutto, dal look all’assetto live. Dopo un anno di restyling siamo a buon punto per presentare la nostra nuova formazione e il nostro nuovo sound.

Dall’ascolto di “Chaos Theory” si capisce che i vostri background sono diversi ed eterogenei. Come si riesce a trovare un ordine e convertirlo in musica?

Tempo, passione e apertura mentale. Pensiamo siano la formula ideale per partorire un buon pezzo. Tutto deve nascere ovviamente da uno stimolo, da un’idea. I pezzi solitamente vengono scritti per intero da uno dei membri della band, poi vengono completamente riarrangiati in seguito. Mentre la voce è sempre l’ultima componente a essere incastrata. Non sappiamo neanche noi il perché, ma il processo più naturale con cui lavoriamo.

Incasellarvi in un unico genere sarebbe riduttivo, quindi semplicemente eviterò di farlo! Ma voi in cosa vi riconoscete di più?

Bella domanda! Sai che tutte le volte che abbiamo provato a rispondere ci siamo letteralmente arzigogolati su noi stessi, entrando in un loop cosmico esistenziale? Scherziamo, ovviamente. Semplicemente ognuno ci riconosce a suo modo, a noi piacciono i nostri pezzi e abbiamo scelto di riconoscerci unicamente in quelli.

Domanda antipatica, ma necessaria: perché avete deciso di cantare i vostri brani in inglese? Si tratta solo di voler raggiungere un pubblico più ampio o vi trovate meglio con la musicalità della lingua?

Entrambe. La nostra una scelta comunicativa che abbiamo divulgato in occasione dell’uscita di “Chaos Theory” e deriva dal nostro percorso formativo musicale. Non è un rifiuto della lingua italiana.

C’è qualche artista o band in particolare che vi accomuna?

I nostri gusti musicali variano abbastanza, ma tendenzialmente non ci soffermiamo mai su un genere specifico. Si va dalle playlist del Festivalbar 2004 al jazz o al metal. Non ci poniamo particolari limiti. L’elemento che ci accomuna di più è l’interesse a esplorare nuovi generi e scoprire nuovi gruppi partecipando a tanti concerti piccoli piuttosto che pochi grandi. Veniamo tutti da scene diverse: chi da quella punk, emo e alternative rock, chi da quella hard rock e rock classico, chi da quella pop. Ma tutti abbiamo apprezzato e appreso dai differenti generi.

Nonostante la lingua inglese, c’è qualcuno oggi nel panorama contemporaneo italiano a cui vi sentite legati come My Monthly Date?

Assolutamente. Basti pensare ai Fast Animal And Slow Kids, i primi Gazebo Penguins, i Cosmetic. Allontanandosi dal mainstream e districandosi nell’underground troviamo poi Valerian Swing, Cabrera, Tubax.

Il vostro è un rock alternativo con qualche lontano eco di britpop, mischiato a riff graffianti e una voce melodica. È questa la teoria del caos?

Potete leggerla anche così. In realtà il “Chaos Theory” è la teorizzazione di un processo formativo. È la metafora del percorso interiore che parte da uno stimolo apparentemente insignificante, ma che muove il soggetto verso l’autonomia e la consapevolezza. Abbiamo scelto questo titolo ispirandoci al butterfly effect e alla teoria del Caos.

My Monthly Date, l’ultima domanda è una tela bianca. Riempitela con quello che volete!

Se volete continuare a seguirci ed ascoltarci, ci potete trovare su Facebook, Instagram, Youtube e Spotify. Sicuramente vi starete chiedendo: perché abbiamo scelto come nome My Monthly Date. Speriamo che il nostro appuntamento mensile sia sempre con la buona musica! A proposito di appuntamenti, da non dimenticare i nostri prossimi live. Il 23 novembre ci troverete all’ARCI Zerbini a Parma (PR) insieme a Johnny Mox. Il 15 dicembre invece saremo al Kessel a Cavriago (RE) insieme a Orca e One Glass Eye.