Ciao Nicole, benvenuta sulle nostre pagine. Rompiamo subito il ghiaccio: esiste nella tua carriera artistica un aneddoto particolarmente rilevante che ti lega alla musica e alla città di Roma?
Ciao amici di Music.it. Roma è la mia città, la vivo come un amore “viscerale”. La sua arte che racconta la storia infinita della mia e nostra civiltà, è qualcosa che non si può lasciare in sordina, piuttosto bisogna raccontarla e ricordarla. E’ questo che mi lega alla mia grande città: la memoria e la bellezza.
Raccontaci di te: quand’è che hai capito che saresti diventata cantautrice?
Covo questo sogno da sempre. Ho sempre cantato e ho sempre amato la musica, visto che la mia vita l’ho passata ascoltando canzoni dentro la Radio privata di mio padre. Ho cominciato a scrivere poco dopo il diploma, quando ho sentito l’esigenza di raccontare agli altri qualcosa che sentivo dentro. E ora ne sono molto felice.
Tu sei vincitrice dell’ultima edizione del concorso “Dallo Stornello al Rap” su Rai Radio Live. Raccontaci cosa ha significato per te quest’esperienza.
Il contest “Dallo Stornello al Rap” è stato il trampolino di lancio per questo progetto che è “Donna Roma” con il primo brano che ha fatto da apripista agli altri che stanno arrivando, tutti scritti in un dialetto romano attuale, molto italianizzato. Mi ha fatto capire che le persone sentono l’esigenza di sentirsi parte di un paese e di una città. Abbiamo ancora voglia di sentirci patriottici, abbiamo bisogno solo di essere spronati e la musica è un buon motivo per far capire questo concetto.
L’influenza della città di Roma, da dove vieni, è evidente espressione della tua inclinazione artistica. Ti va di parlarci della tua decisione di farti portavoce della contemporaneità di una città sempre più difficile da guardare con occhi limpidi?
Roma non è solo problemi. Roma è storia e memoria di un paese che ha reso grande il resto del mondo. Ed è giusto omaggiarla come si deve. Bisogna ritornare a vedere la città come un museo a cielo aperto, pieno di ricordi e storie che hanno segnato il nostro Paese.
Rispetto alle influenze culturali che hanno fatto di Nicole Riso una cantautrice che canta la Roma di oggi, qual è quella più forte, quale la persona che più ha contribuito alla tua formazione?
Al di là degli insegnanti che si sono alternati in questi 10 anni di studio e che hanno creato le basi del canto, sono state soprattutto le influenze artistiche di cantautori moderni come Alessandro Mannarino e la romanità di ieri, con Gabriella Ferri e Franco Califano o gli attori storici come Anna Magnani, Alberto Sordi e Nino Manfredi.
Parlaci di “Donna Roma”, il tuo nuovo progetto discografico che include massicciamente le esibizioni live.
“Donna Roma” non è solo un progetto discografico. E’ anche l’invito lanciato alla gente affinché tornino a sentirsi “fieri di essere italiani” frase che è stata usata ultimamente anche da Alberto Angela proprio per descrivere il nostro patrimonio artistico e la fierezza che dobbiamo sentirci dentro per averlo donato al mondo. Il mio obbiettivo in questo progetto, è di raccontare storie contemporanee di persone comuni che vivono la loro vita nella società attuale molto più difficile da affrontare rispetto a 30 anni fa. Racconti di donne e uomini, di amori e tradimenti della Roma di oggi ma uguali a qualsiasi altra città italiana.
Per l’appunto, nel “Donna Live Tour”, partito il 17 Maggio Antica Stamperia Rubattino, erede del leggendario FolkStudio, presenterai il nuovo singolo “Fortunella”. Ti va di raccontarcene la storia?
Il nuovo singolo “Fortunella” è ispirato ad un vero fatto di cronaca. La storia di una donna single con due bambini, che vive tutti i giorni la realtà del precariato e la frenesia della città, richiamata dal ritmo incalzante del brano. Una realtà che rende la sua esistenza molto difficile, a tal punto da “arrendersi” a tutte queste difficoltà, tanto da non sentirsi più in grado di vivere questa vita nonostante l’amore per i figli. E’ una storia triste e purtroppo reale.
Domanda di rito: qual è il concerto a cui Nicole Riso non può rinunciare?
Tra gli artisti italiani, sicuramente quello di Alessandro Mannarino, che ha riportato, a gran voce, la tradizione romana in tutto il mondo.
Progetti futuri?
Finire l’album, certamente. Progetto che mi sta cambiando completamente la vita, nel mio modo di essere e di pensare. Grazie anche alla collaborazione di musicisti che credono in questo progetto quanto me.
Abbiamo finito. Prima di salutarti, ti ringrazio per la disponibilità e lascio a te le ultime righe: che siano d’ispirazione per i nostri lettori. A presto!
Ritorniamo a sentirci italiani nell’animo perché “Quando si tratta di patriottismo siamo tutti dello stesso paese e parliamo tutti lo stesso dialetto”. Daje!