Una ricerca, quella di Guido Maria Grillo, che ha il nome di “Senso”, suo nuovo album uscito il 4 marzo. Una ricerca volta ad indagare i lati oscuri della propria anima, grazie alle vibrazioni della musica classica e alla grinta di una voce senza precedenti. L’album è stato prodotto da Barezzi Festival. Lo stesso festival che nel 2015 vede il cantautore aprire il concerto di Rufus Wainwright e nel 2018 quello di Anna Calvi. Figlio d’arte, la musica è sempre stata presente nella sua vita e i dieci brani che formano “Senso” esprimono tutto ciò che, probabilmente, l’artista non è mai riuscito a dire con semplici parole.
Con “Corpo nudo” Guido Maria Grillo decide di spogliarsi, di svelare il proprio l’io e di dare il via a questa personale ricerca. L’ausilio di un ensemble da camera trasporta chi ascolta nello stesso abisso dell’artista. Un luogo intimo, dove di volta in volta è uno strumento diverso a cantare. Un canto sommesso che rispetta il silenzio della verità. L’io non lascia nulla in sospeso, senza soluzione di continuità il cantautore da luce a tutte quelle bugie che non invecchiano ma che posticipano solo il giorno della fine, della felicità. Il suono struggente degli archi si armonizza con i ricordi e i rimpianti di un figlio, ormai uomo, che porta in sé tutte quelle debolezze e quelle lacrime mai versate.
Guido Maria Grillo con “Senso” porta a compimento quella personale ricerca che vede fondere il passato con il presente.
Guido Maria Grillo non nasconde l’amore per la madre, De Curtis, discendente del Principe Antonio “Totò”, che lo ha aiutato a crescere in nome della bellezza e della verità che svela il senso delle cose. Questi ricordi prendono forma nel duetto con Levante in “Salsedine (Mi avvelena)”. La perfezione della bellezza spinge il cantautore a scavare nel profondo e con “Canzone per me” e “L’egoismo”. La sua ricerca sembra essere vinta, la felicità conquistata. No, nessuno può bastare a sé stessi, questa è la verità e l’amore e l’abbandono. Il passato e il futuro non contano perché “Senso” è qui e ora, l’attimo di quella felicità inconsapevole che non vuole sentire ragioni.
Un viaggio introspettivo e misterioso che si conclude con “Va pensiero”, decima e ultima canzone dell’album, un omaggio a Giuseppe Verdi. Guido Maria Grillo in questo modo porta a compimento quella personale ricerca che vede fondere il passato con il presente. Un abisso profondo quello di “Senso”, dove non si arriva mai alla verità, eppure quanta luce presenta quell’attimo di inconscia passionalità. Il desiderio di svelarsi e il coraggio di mettersi in gioco, rompono gli argini della quotidianità e aprono le porte a un mondo tutto da scoprire. Insaziabile è la ricerca del musicista, cantautore e anche attore, di “Senso”.