SUBCONSCIO, un'opera prima coerente e molto intrigante
Subconscio presenta il suo Ep d’esordio dal titolo omonimo uscito lo scorso 10 aprile.
Subconscio presenta il suo Ep d’esordio dal titolo omonimo uscito lo scorso 10 aprile.

SUBCONSCIO, un’opera prima coerente e molto intrigante

SUbconscio coverSubconscio presenta il suo Ep d’esordio dal titolo omonimo uscito lo scorso 10 aprile. A un primo ascolto è possibile individuare dentro questo Ep le molte sfumature che hanno permesso a Subconscio di costruire il suo sound. Partendo dall’elettronica passando per il funk, fino a un soul dall’anima moderna contaminato dal pop e da una vocalità molto vicina al rap.

La cosa interessante di questo “Subconscio” è proprio questa libertà sonora che tocca diverse influenze e riesce a miscelarle con eleganza e naturalezza. La resa sonora è ovviamente coerente e naturale ed è come se restasse sospesa tra sonorità elettroniche e sonorità più classiche. I brani hanno un sound decisamente minimal, come se tutto il tappeto sonoro restasse subordinato alla parte vocale. Un bel lavoro nella costruzione delle basi che sono, sì, lievi e leggere ma danno comunque uno spessore al brano.

“Subconscio”, un Ep dalle mille sfumature sonore

Punto a favore di “Subconscio” è il mixaggio finale che pur essendo fatto di sonorità moderne mantiene comunque quell’aura vintage, tra il jazz e il soul. L’artista ha cercato di “modernizzare” i due generi dai quali probabilmente trae ispirazione e il risultato è un’operazione di “svecchiamento” sonoro molto intrigante e ben riuscita. Altro punto a favore è la parte testuale che riesce ad essere originale e coerente e a non cadere nei cliché di quello “pseudo-rap” abusato dalla massa.

Non stiamo parlando di massimi sistemi, ma i testi di Subconscio hanno quel qualcosa di interessante che riesce a renderli genuini e coerenti col percorso musicale intrapreso. Forse la pecca di questo EP omonimo sta nella vena testuale che è poco varia. Certo il genere impone una certa vena stilistica ma, forse, l’artista poteva osare un po’ nella creazione di linee vocali più accattivanti.

“Subconscio” è un’operazione di “svecchiamento” coerente

L’esempio perfetto lo troviamo nel brano di chiusura “Wicked smile (feat. No Fang)”. Il brano, ovviamente a due voci, ha quella varietà stilistica poco accentuata nei brani precedenti. Certo l’aiuto di una seconda voce è fondamentale non poco, ma Subconscio potrebbe partire proprio da qui per avere quel pizzico di varietà in più che non guasterebbe.

Con questo non si vogliono sminuire i quattro brani precedenti, ovviamente, è solo una constatazione che salta all’orecchio dopo aver ascoltato tutto l’EP e aver tratto le dovute conclusioni. Subconscio è un artista che sa quello che vuole e sa come ottenerlo. E il risultato è più che evidente in questo primo EP.

Siamo davanti è un lavoro che si ascolta con piacere e lascia piacevolmente sorpresi, c’è qualche piccola incertezza ma tenendo in considerazione il suo essere un’opera prima, è un lavoro di tutto rispetto. Subconscio è un artista che è stato in grado di “rimaneggiare” un genere fino a farlo proprio, trattandolo con rispetto e senza mai snaturarlo. Sicuramente Subconscio è un artista interessante che merita di essere ascoltato ed essere tenuto d’occhio per i prossimi lavori.