SUPERNINO: "Mi piacerebbe molto se la musica diventasse più open-source”
Supernino in uno scatto promozionale

SUPERNINO: “Mi piacerebbe molto se la musica diventasse più open-source”

Ciao Supernino! Apriamo l’intervista con una risata, non fa mai male. Raccontaci qualche episodio divertente legato alle tue esibizioni.

Ciao ragazzi, vi racconto questa che secondo me è la più rappresentativa ahaha! Un’estate di qualche anno fa ero in tour con la mia band, avevamo trovato un metodo infallibile per caricare l’auto del mio bassista con tutto quello che serviva per suonare, riuscivamo a stare in quattro dentro una sola macchina con tutti gli strumenti annessi… not bad! Ebbene, dopo il concerto a Roma saremmo dovuti andare a Macerata per un festival il giorno seguente. Carichiamo l’auto come una matrioska seguendo passo passo il video che avevamo fatto prima di partire su come posizionare al meglio gli strumenti e iniziamo il viaggio.

E poi?

A un certo punto, mentre sfrecciavamo a 130 km/h in autostrada, l’auto fa un rumore tremendo e rallenta violentemente: accostiamo, fumata bianca, auto morta. Ci viene in soccorso un carro attrezzi che ci riporta praticamente a Roma. A quel punto eravamo quasi sicuri di dover annullare la data del tour, se non che decidiamo di farci portare presso un auto noleggio per tentare una follia: affittare un’auto di sabato pomeriggio senza prenotazione. Purtroppo l’unica auto disponibile era una panda, non ci saremmo mai stati con tutti gli strumenti… eppure vi dico che alla fine a quel Festival ci abbiamo suonato.

Nella vita, oltre che di musica, ti occupi di intelligenza artificiale. Quanto è stato difficile coniugare studi tecnologici e conservatorio?

In realtà molto poco, da sempre sono abituato a saltare di palo in frasca [ride]. Nella mia vita ho studiato un po’ di tutto, ho frequentato il liceo classico, ho studiato musica al conservatorio, mi sono laureato in Economia e adesso lavoro nel mondo dell’Intelligenza Artificiale. In generale mi piace molto sperimentare cose nuove!

“Scrollo” è il singolo che segna l’inizio della collaborazione con Sony Music Italia. Quando e come hai convinto una così importante etichetta ad accoglierti nella loro famiglia?

Penso sia stato il mio charme irresistibile a conquistarli, circa un anno fa.

Uscito il 29 gennaio, “Scrollo” racconta di un amore concluso che può essere rivissuto solo guardando all’infinito i ricordi sui social. Quando scrivi i testi delle tue canzoni, pensi alla tua generazione oppure ormai credi che il binomio vita online e offline possa essere compreso da tutti, di qualsiasi età?

Nelle mie canzoni credo di poter parlare a tutti, la vita sui social è ormai diventata una sorta di vita parallela, conservata da qualche parte in un server chi sa dove. Quello che avviene sui social ha un impatto su di noi, sul nostro umore e sulle nostre nostre azioni, esattamente come ciò che ci accade camminando per strada o parlando con un amico. Quel pezzo di noi è parte della nostra personalità, senza la quale non saremmo quello che siamo.

Vita sui social e vita quotidiana sono fortemente uniti in ogni tuo testo. “Telodirò” è il primo pezzo da solista, dopo la collaborazione con diversi gruppi. Come nasce questo singolo? E come nasce il progetto di sposare sound elettronico e vena ironica nei testi?

“Telodirò” nasce dalla voglia di portare sotto gli occhi di tutti alcuni dei momenti più intimi della vita dell’essere umano, quei momenti dove ci ritroviamo da soli noi e il nostro smartphone. Ed è proprio in questi momenti che forse diamo il peggio di noi, facciamo emergere la parte più istintiva e forse quella più vera, meno di facciata. Il brano vuole smascherare il fatto che in fondo, nonostante le apparenze, siamo tutti un po’ schifosamente simili. La base musicale visto il tema così tech non poteva che essere elettronica, da lì poi è iniziato tutto ed è nato lo “stile supernino” che ho voluto mantenere su tutti i pezzi successivi!

Occupandoti di intelligenza artificiale, sarai aggiornato sulle ultime novità nel mondo della tecnologia. Se la musica fosse un software, di quale aggiornamento avrebbe bisogno?

Mi piacerebbe molto se il sistema musica diventasse sempre più “open-source”, c’è ancora tanta competizione non sana che invece potrebbe diventare sana. Soprattutto in momenti storici come questo che stiamo vivendo mettere insieme risorse e conoscenze aiuterebbe molto il settore.

Tradizione e innovazione sono due termini che rimbalzano in questi giorni di attesa sanremese. A differenza degli altri anni, la rosa degli artisti è ricca di giovani cantanti. Quali sono i tuoi preferiti? E chi manca?

Ovviamente non posso non tifare per il mio caro concittadino Willie Peyote! Tra i grandi assenti? Supernino.

Bene, la nostra intervista è conclusa. Puoi usare questo spazio finale per chiedere qualcosa al nostro pubblico o semplicemente invitarli a conoscerti.

Caro lettore di Music.it, ti ringrazio tanto per essere arrivato a leggere fino a questo paragrafo dell’intervista. Ti voglio bene.
Ah… non è che avresti un follow da darmi su Instagram? @superninomusic.