Eccoci alle porte di dicembre. L’atmosfera festiva comincia a infiltrarsi silenziosamente nelle nostre case e anche la programmazione cinematografica sente l’influsso del Natale su di sé. Si sa, questo periodo invernale è uno dei più prolifici in termini di incassi. Durante le feste la gente esce di casa, spende più soldi. Insomma, dimostra di essere ancora in grado di liberarsi dal consueto grigiore, o almeno ci prova. Per quest’anno gli spettatori dovranno rinunciare ad alcuni titoli illustri, quelli della Pixar e della saga Star Wars su tutti, ma il calendario riserva comunque delle belle sorprese pronte a spartirsi il botteghino. Una di queste riporta sullo schermo il personaggio natalizio per eccellenza: rugoso, verde e peloso, vi ricorda qualcosa? Ecco a voi il Trailer Friday Saturday, la rubrica del week-end che vi porta al cinema con tanti film selezionati per voi!
TRE VOLTI
Jafar Panahi è senza dubbio uno tra i più influenti registi iraniani. Dall’inizio della sua travagliata carriera cinematografica, l’uomo è stato quasi sempre censurato in patria e le sue opere hanno visto la luce grazie alle collaborazioni con i principali Festival internazionali. Panahi è dal 2010 agli arresti domiciliari con il divieto di esercitare la propria professione, tuttavia egli continua a girare film clandestini di grande successo. Dopo “Taxi Teheran”, vincitore dell’Orso d’Oro a Berlino, esce ora in Italia il suo ultimo lavoro.
“Tre volti” racconta la storia di una celebre attrice iraniana che riceve un video disperato, all’interno del quale una ragazza implora il suo aiuto per sfuggire da una famiglia opprimente. La donna, accompagnata da Panahi nel ruolo di se stesso, si metterà in viaggio per raggiungerla. Come anche il film precedente, “Tre volti” è un progetto a basso budget che mette in scena la riflessione del regista sulla contraddittoria società iraniana. Imperdibile per chiunque voglia rimanere al passo con le ultime tendenze del cinema europeo. Qui la recensione completa.
RIDE
Valerio Mastrandrea è una delle personalità di spicco del panorama cinematografico italiano, recentemente visto in “Euforia”, l’ultimo lavoro di Valerio Golino. “Ride” è il suo personale debutto alla regia che, come il suo precedente cortometraggio “Trevirgolaottantasette” (2005), affronta il tema delle morti sul posto di lavoro. Il film si concentra in particolare sulle fasi che seguiranno la morte del giovane operaio, quelle che riguardano l’elaborazione del lutto da parte della sua famiglia. Il titolo dell’opera, infatti, rispecchia il senso d’inadeguatezza provato dalla vedova Carolina, che invece di piangere la morte del marito non sa far altro che ridere. “Ride” mira a rappresentare la reazione collettiva, politica e privata ad un evento drammatico. Di certo un esordio interessante per Mastrandrea, che sembra aver qualcosa da dire anche dietro la macchina da presa.
IL GRINCH
Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare del Grinch. All’inizio del nuovo millennio Ron Howard regalava al cinema contemporaneo uno dei più grandi classici natalizi, adattando per il grande schermo il racconto per bambini del Dr. Seuss. Il mostriciattolo verde che odia il Natale accompagna da anni le festività, e da sempre tutti noi lo associamo alla grande interpretazione di Jim Carrey. “Il Grinch” è tornato giovedì nelle sale, questa volta però in versione animata e con la voce di Benedict Cumberbatch (in italiano Alessandro Gassmann). È sempre complicato portare al cinema una rielaborazione di un film iconico, ma il lungometraggio animato sembra collegarsi direttamente all’opera letteraria originale. Direi che vale la pena osservare quello che questo nuovo Grinch ha da raccontarci.
BOHEMIAN RHAPSODY
Eccoci giunti all’atteso lungometraggio biografico sulla storia dei Queen. “Bohemian Rhapsody” ripercorre i primi quindici anni del celeberrimo gruppo musicale, che vanno precisamente dall’anno della formazione fino al concerto del 1985. Fin dal rilascio del trailer, il film era riuscito a catturare l’attenzione degli spettatori, sfoggiando un Freddie Mercury davvero credibile, sia per somiglianza fisica che per gestualità. Il lavoro dell’attore Rami Malek, noto al grande pubblico per la serie “Mr. Robot”, sembra essere stato estremamente minuzioso, e il film punta esplicitamente sulla simbiosi con il celebre artista britannico. Alla regia, inoltre, troviamo Bryan Singer che ha dimostrato in più occasioni la sua abilità alla regia, come nel caso de “I soliti sospetti” o della saga degli X-Men. Tanto basta per rendere “Bohemian Rhapsody” uno dei titoli più attesi di questa stagione cinematografica.