VERONICA MARCHI e la sua delicatezza risplendono in NON SONO L'UNICA
La cantautrice Veronica Marchi in una foto promozionale.
La cantautrice Veronica Marchi in una foto promozionale.

VERONICA MARCHI e la sua delicatezza risplendono in NON SONO L’UNICA

Dopo due anni dalla decima edizione di X Factor, Veronica Marchi torna con un nuovo album, “Non sono l’unica”, pubblicato il 28 settembre da Qui Base Luna. Il disco sembra fatto per ricordare, a chi ha avuto modo di ascoltarla, e per insegnare, a chi la ascolterà per la prima volta, che non serve essere aggressivi per infrangere ogni barriera. La formula della sua espressività si rifrange dalla limpidezza della sua voce alla sobrietà del suo look. Dal 2008 fino ad oggi Veronica Marchi ha approfondito sonorità e umori che fin dall’inizio sono presenti nella sua musica.

Anche in “Non sono l’unica” propone una vocalizzazione priva di graffi. Con melodie semplici, dirette e orecchiabili ci mostra che l’ironia cura la tristezza, che una passione negativa è sempre meglio dell’apatia. Il talento della cantautrice sta nel riuscire a mischiare spleen diversi senza contaminare la luminosità della sua voce.

È come se Veronica Marchi volesse portarci sul luogo dell’ispirazione, farci mettere le sue scarpe, vestire i suoi panni, ed infine capire.

Con arpeggi elementari al pianoforte, una batteria morbida e un sereno accompagnamento alla chitarra, le liriche di Veronica Marchi si incastrano nell’anima di chi cerca se stesso, di chi ha trovato l’amore e di chi ancora lo cerca. Impossibile non rimanere ipnotizzati dalle sillabe che sembrano stentare a prendere corpo in “Capita”. Poi è come se una nebbia si diradasse su un paesaggio emotivo chiaro, al ritmo della sua voce che si riempie.

Le tracce di “Non sono l’unica” sono molto scenografiche, nel senso cinematografico del termine. Ogni brano sembra prendere spunto da una precisa ambientazione quotidiana. È come se Veronica Marchi volesse portarci sul luogo dell’ispirazione, farci mettere le sue scarpe, vestire i suoi panni, ed infine capire.

Le liriche di “Non sono l’unica” si incastrano nell’anima di chi cerca se stesso, di chi ha trovato l’amore e di chi ancora lo cerca.

“Non sono l’unica” è sicuramente un lavoro che può dare tante soddisfazioni alla cantautrice. Un album che potrebbe raggiungere senza problemi tutti gli ascoltatori pop. Mi auguro che le favolose doti canore di Veronica Marchi e la sua abilità poetica non smettano mai di essere registrate. Tuttavia sono sicura che presto o tardi ci stupirà, smettendo di navigare a vista e uscendo dalla sua comfort zone. Ci sono state delle evoluzioni nella sua carriera artistica. Non sarebbe affatto strano saperla in grado di padroneggiare melodie più marcatamente jazz, o soul, emancipandosi definitivamente dal pop.

 

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VERONICA MARCHI

NON SONO L’UNICA

28 settembre 2018

Qui Base Luna

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