Bisogna avere il coraggio di chiamare le cose con il proprio nome? Oppure continueremo a relativizzare fin quando sarà troppo tardi per porre rimedio al dilagare di odio razziale? Will.i.am, frontman dei The Black Eyed Peas, ha scelto la linea dura. Perché severa e inflessibile è stata la linea usata da un’assistente di volo nei suoi confronti. Il cantante racconta su twitter il triste episodio che gli è capitato di vivere sulla sua pelle nella giornata di sabato.
«Sono in volo da Brisbane a Sydney. Mi dispiace dire che io e il mio gruppo abbiamo avuto un pessimo servizio a causa di una assistente di volo eccessivamente aggressiva. Non voglio credere che sia razzista. Ma ha chiaramente indirizzato tutte le sue frustrazioni solo verso le persone di colore».
Will.i.am è stato denunciato alle autorità competenti dalla hostess esasperata per non essere stata ascoltata mentre chiedeva ai passeggeri di spegnere ogni dispositivo. Il frontman dei The Black Eyed Peas non poteva sentirla a causa delle cuffie con cancellazione del rumore.
Atterrato a Sydney, Will.i.am è stato ‘accolto’ direttamente dalle forze dell’ordine
«Ha mandato la polizia per me perché non riuscivo a sentire l’annuncio sull’aereo indossando le cuffie con cancellazione del rumore».
Il rapper americano dichiara anche che altri passeggeri hanno testimoniato che fosse totalmente fuori controllo.
Altri tweet sembrano confermare davvero la versione del frontman dei The Black Eyed Peas:
«Anch’io ero sul volo e mi sono nascosto nel gabinetto tremando, tremando e rabbrividendo senza controllo mentre era in atto questo orribile attacco razzista».
Le reazioni del web non sono state tenere nei confronti dell’assistente di volo. A quel punto la reazione di Will.i.am è stata esemplare:
«Vi prego di non diffondere odio. Questo tipo di mancanza di rispetto e insulti non è richiesto… Non sostengo abusi e attacchi come questo… Spero che tutti possano essere più compassionevoli e comprensivi gli uni con gli altri… perché è stata la mancanza di compassione a causare tutto questo».
Aggiunge Will.i.am, frontman dei The BLack Eyed Peas:
«Ho parlato per tutte le persone senza voce. Se avessi fatto qualcosa di sbagliato… o se fossi stato un po’ maleducato con un fan o con un giornalista durante il lavoro, sarei stato nominato pubblicamente… per questo esiste Twitter… dovremmo denunciare le azioni sbagliate in modo da poter avere un mondo più sicuro e compassionevole».
Denunciare ma non pagare con la stessa moneta, sennò si rischia di acuire il sintomo senza colpire la causa. C’è anche chi ha accusato Will.i.am di essere stato infantile e che la scusa delle cuffie non tiene. Lui molto garbatamente ha risposto all’utente di aggiornarsi sulle tecnologie di cui disponiamo nel 2019 per evitare di essere disturbati da rumori esterni.
E il clima si fa sempre più teso ovunque. La compagnia aerea con cui viaggiava il rapper e produttore americano si è ovviamente scusata per il malinteso. Sembra che la loro dipendente non avesse capito che Will.i.am fosse impossibilitato ad ascoltare a causa delle sue cuffie isolanti.
Se veramente l’assistente di volo avesse riservato lo stesso trattamento a tutti gli altri passeggeri di colore, la questione sarebbe davvero grave. Sono in tanti gli utenti a solidarizzare con Will.i.am, denunciando anch’essi le continue scortesie del personale di volo della compagnia incriminata.
Trump può anche credere di essersi pulito la coscienza attraverso Michael Jackson, ma la responsabilità civile di una certa retorica in buona parte pesa sulle sue spalle. Sfortunatamente, è anche in buona compagnia.