Dai suoni caldi ed avvolgenti degli Ataraxia nasce la loro venticinquesima composizione. “QUASAR” è infatti il disco che segna una nuova tacca sul loro percorso artistico. L’album, pubblicato per AnnapurnA Production, calca le tematiche archetipiche e spiritualistiche tutte incentrate intorno al numero 7, come numero della realizzazione e della grazia. Ognuno dei brani vuole raccontare uno dei differenti aspetti che ruotano intorno a queste credenze. Tutto il disco, infatti, si compone di melodie lunghe e ripetitive molto simili a dei mantra o a addirittura a dei proferimenti di fede. Un tappeto sonoro che possa essere un mezzo all’elevazione spirituale e alla liberazione della mente.
Ataraxia è una formazione che nasce a Modena nel 1990 e oggi compie ben 30 anni di carriera ininterrotta. Un record che in pochi possono vantare. Il gruppo si compone di quattro elementi, rispettivamente Francesca Nicoli (voce), Vittorio Vandelli (chitarra, basso, voce) Giovanni Pagliari (tastiera, voce) e Riccardo Spaggiari (batteria, programmazione). “QUASAR” è un progetto che mescola al suo interno diversi elementi artistici, creando un connubio di musica arte scenica. Più che un racconto, i loro dischi propongono una esperienza sonora percettibile al tatto. Questo ha garantito loro la possibilità di esibirsi nel tempo in moltissimi paesi europei (Italia, Francia, Inghilterra, Germania, Belgio, Olanda) e non solo.
“QUASAR” degli Ataraxia è un disco che miscela musica ed arte scenica, sacro e profano
Come abbiamo detto “QUASAR” è un disco che comprende al suo interno sette tracce legate da un argomento conduttore. I suoni caldi di e rotondi si alternano sullo sfondo, sostegno alle voci incisive e profonde che si ritagliano il ruolo di protagoniste indiscusse. Anche le chitarre acustiche sono un elemento molto caratteristico. Ma sicuramente, oltre a adottare una sonorità non particolarmente moderna, gli Ataraxia prediligono delle strutture estremamente ripetitive che rischiano di essere ridondanti. Per quanto questa sia sicuramente una caratteristica idiosincratica, sarebbe al contempo interessante ascoltare degli sviluppi maggiori e in più direzioni. Detto questo non vi resta che provare con le vostre orecchie!