CESARE BLANC e la sublimità di NON LO FACCIO PIÙ tra vizi e debolezze
Il cantautore Cesare Blanc in uno scatto promozionale.

CESARE BLANC e la sublimità di NON LO FACCIO PIÙ tra vizi e debolezze

Graffiante e leggero, passionale e maledettamente poetico.
Classe 1993, Cesare Blanc, al secolo Valerio Pizzolo, torna con “Non lo faccio più”, un EP che esce a distanza di pochi mesi dal suo primo esordio con l’EP “Collage”. Piccante e lontano dalle tendenze del momento, il cantautore pugliese, unico ed impeccabile nel suo stile musicale, dimostra di essere un uomo già navigato nel mestiere della vita. Brani e melodie profondamente personali, essenzialmente vere; il chitarrista e tastierista autodidatta, dipinge immagini sonore di una vita vissuta, tra vizi e debolezze, con pathos e leggerezza.

Addentrarsi in “Non lo faccio più” significa lasciare tutto il mondo fuori e penetrare in quell’atmosfera soffusa e floreale, che fa di questo EP un pezzo raro. Voce profonda in grado di impreziosire ancor di più quell’interdipendenza tra parole e musica. Voce morbida e delicata, per raccontare quel fin’amor che mai potrà essere dimenticato. Cesare Blanc nelle vesti di un tenero amante, fa memoria di quel passato ormai andato che mai più tornerà; «tutto quello che cerchi adesso, ormai non c’è più» canta in “04:04”.

Cesare Blanc in “Non lo faccio più” dipinge immagini sonore di una vita vissuta, tra vizi e debolezze, con pathos e leggerezza.

«Tu mi farai impazzire, non so mai che cosa vuoi, cambi opinione ogni volta che puoi». Il tormento delle variazioni, che oscillano tra gioia e dolore, caratterizzano l’esperienza amorosa portando quasi alla follia; è estenuante per il poeta-amante rispondere a tutte le esigenze della donna. Dolce ed intenso è il “Profumo di fiori”, dove a volte l’unico modo per essere felici è lasciarsi andare, gettare paure, ansie e preoccupazioni e succhiare il nettare di «quel sentimento strano che mi stringeva la gola».

Donna amore irraggiungibile, amante poeta maledetto. Il cantautore con le sue canzoni ritrae stati d’animo di chi ha fatto di questo sublime sentimento, la propria ragione di vita. Con malinconica meditazione ha sviscerato la sua fragilità di fronte alla donna, ora sa di non poterne più fare a meno; come canta nel rugiadoso “Se di colpo non t’amassi”, «se di colpo non t’amassi io t’amerei comunque vada». L’EP si chiude con “Aeroplanino”, un brano dalle forti emozioni, sentimenti veri, brividi intensi: «Ho fatto un aeroplanino di carta, l’ho lanciato per aria ed adesso spero solo che voli lontano e arrivi da te».

Il cantautore con le sue canzoni ritrae stati d’animo di chi ha fatto di questo sublime sentimento, la propria ragione di vita.

«Giorni senza senso giorni strani, una vita fatta per stare lontani». Musica, poesia ed esasperazione del sentimento amoroso. Cesare Blanc, perla rara nel suo genere, affronta tematiche che superano ogni distanza spazio-temporale. A fare poesia, però, non è solo; l’EP “Non lo faccio più” vede Alessio Giorgione alla chitarra, Leonardo Merlicco al Basso, Nicola Lopane alla batteria e Luigi Acquaro al sax e clarinetto (in “Non lo faccio più”). Dunque, cosa aspettate, versatevi un bicchiere di vino, mettetevi comodi e lasciatevi inebriare dalla profondissima voce di Cesare Blanc e dalle sue sublimi immagini sonore.