Davide Cadelano in una foto promozionale.
Davide Cadelano in una foto promozionale.

DAVIDE CADELANO: “Ho imparato molto da tutti quelli con cui ho suonato”

Davide Cadelano, lieto di darti il benvenuto su Music.it! Vediamo di iniziare in maniera particolare. Raccontami un evento interessante e buffo il più possibile che ti è accaduto da quando lavori nel campo musicale. Qualcosa di inedito!

Ciao Matteo, il piacere è tutto mio! Una volta ho aperto il concerto di Diego Mancino e mentre lui si accingeva a fare il sound-check, portavo sul palco la mia attrezzatura: un seggiolino, un piccolo amplificatore per chitarra acustica, il mio microfono, etc. Man mano che portavo queste cose Diego Mancino le utilizzava, pensava fossi un ragazzo del service. Non dissi niente. Solo quando venne il momento di fare il concerto vero e proprio e suonai poco prima di lui, si accorse di me. Nel dietro le quinte ci mettemmo a ridere e ci scambiammo un forte abbraccio!

Hai dato un nome alla tua chitarra. In maniera infantile, mi viene da pensare a Oliver Hutton in “Holly & Benji” quando dice che “Il pallone è il suo migliore amico”. Perché Gertrude? Che legame c’è tra voi?

Gertrude è stata la mia prima chitarra di un certo valore, feci parecchi sacrifici per comprarla. Fino ad allora non avevo mai dato il nome alle cose – anche se per me gli strumenti hanno un’ anima–, però appena la provai fu come se ci stessimo presentando, io ero Davide e lei era Gertrude. Non sono mai riuscito a spiegarmi come mai proprio questo nome, non ho niente che le si colleghi. Non nascondo che le parlo e mi affidi a lei ad ogni concerto.

Quali artisti del passato ti hanno dato ispirazione? Se hai anche qualche nome attuale, ben venga!

Fare l’ elenco di tutti gli artisti che mi hanno influenzato sarebbe lungo e noioso, però posso nominare quelli che, diciamo, mi hanno “fulminato”. Tra questi ci sono sicuramente Jeff Buckley, Nick Drake e Lucio Battisti. Dopo averli scoperti è cambiato tutto. Non dico solo per la musica, ma nella vita in generale. Nel presente ho qualche difficoltà ad indicare qualcuno, forse perché nessuno ancora ha avuto su di me tanta influenza come quella avuta da questi tre giganti.

Oltre che cantautore sei attualmente voce e chitarra nella band “Dipensieri”. Cosa ha spinto Davide Cadelano nell’intraprendere un cammino solista?

Ho iniziato la carriera da solista per non avere nessun limite. Non dipendere da altri ed andare avanti, qualsiasi cosa succeda. Stare in una band è molto bello, ma può avere dei limiti, e sono quelli dovuti alle decisioni che possono rallentarti, farti fermare, soprattutto all’inizio può essere rischioso. Il disco uscito qualche mese fa vede la partecipazione di moltissimi musicisti, mentre dal vivo suonano altre persone. È un modo per mettermi in gioco, rimanere vivo, cambiare, evolvermi.

Il tuo album è “Tutto quello che meriti”. Chi merita cosa? Cosa merita l’ascoltatore? E cosa meriti tu, di rimando?

“Tutto quello che meriti” è un augurio per tutti, nel bene e nel male. È una risposta che possiamo darci solamente se riusciamo ad essere onesti con noi stessi e cerchiamo di guardarci dentro. Penso  di meritarmi la possibilità di provarci ancora, se non altro per non avere mai mollato ed essere riuscito a rialzarmi.

E allora “Dimmi”, perché hai scelto proprio questo brano come singolo?

“Dimmi” è un brano molto accattivante, energico e orecchiabile, ma non banale. Ha un testo forte e profondo, che parla di relazioni finite – amicizia, amore – che rimangono sospese, per cose non dette o dette alle spalle. Esorto a parlare ma ironicamente, sottolineando invece l ‘importanza delle azioni, che sono poi quelle che parlano per noi.

Nel tuo lavoro ci sono tantissime collaborazioni, tra cui Beppe Dettori e Andrea Cutri. È questo per te fare e condividere musica?

La musica deve essere condivisione, crescita, bisogna mischiarsi e lo puoi fare solo con le altre persone. Questo disco mi ha fatto crescere tantissimo, perché ho imparato molto da tutti quelli con cui ho suonato. Confrontarsi serve per vedere oltre il proprio naso e mettere in discussione decisioni già prese.

Cosa accadrà nel breve futuro? Nuovo materiale già pronto?

Nell’immediato sto promuovendo il disco, che comunque è ancora un neonato essendo uscito il 18 ottobre 2018), ma sto già lavorando ad altro materiale. Ho già pronti sette inediti completi, devono solo essere incisi, ma non devo avere troppa fretta. Anche se un disco è come un quadro per il pittore, una volta finito è passato e stai già pensando al prossimo.

Bene Davide Cadelano, ti ringrazio per essere stato su Music.it. Hai ancora qualche riga a disposizione, chiudi con stile! Ciao!

Grazie a te Matteo e a Music.it Ne approfitterei per fare un appello. Cercare di essere tutti più curiosi, di lasciar perdere la diffidenza verso gli artisti che come me non hanno dietro le spalle grandi majors o grossi investimenti. Siamo molto più liberi e genuini, non dobbiamo rendere conto a nessuno. Non vogliamo deliziare la massa, ma essere solo noi stessi. Ascoltate il disco “Tutto quello che meriti”, e se capito nella vostra città per un concerto, passate a trovarmi.

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