NAILS AND CASTLES: "Abbiamo lavorato con personaggi storici della scena"
I Nails And Castles in una foto promozionale
I Nails And Castles in una foto promozionale

NAILS AND CASTLES: “Abbiamo lavorato con personaggi storici della scena”

Music.it è felice di presentare ai suoi lettori i Nails and Castles. Iniziamo questa intervista raccontando un’esperienza divertente che vi ha visti partecipi!

Durante le riprese del video di “Shame” abbiamo sparato fumogeni da esterno sul set del nostro video. È stato figo e divertente ma ci siamo quasi intossicati.

I Nails and Castles nascono nel 2014 dall’idea di Marco Chiodi e Stefano Castelli. Raccontatemi come avete deciso di mettere in piedi questo progetto!

Siamo amici attivi nella scena musicale milanese da tanti anni, ma non abbiamo mai collaborato fino a quando Marco ha chiesto a Stefano se volesse cantare su un provino per un brano che aveva appena scritto. Da lì, in modo molto naturale, è partito tutto.

In primavera è uscito il vostro ultimo album, di cui “Shame” è il primo singolo estratto. Parlatemi di questo progetto.

Avevamo una dozzina di brani finiti e abbiamo contattato Lorenzo Caperchi e Alessandro Paderno per darci una mano sulla produzione e insieme abbiamo fatto nascere “Still chasing you” al TUP studio di Brescia. Abbiamo arrangiato e registrato tutti i pezzi con la nostra band e con la partecipazione di Daniela Savoldi e Simone Pirovano al violoncello e synth. Contemporaneamente abbiamo iniziato a lavorare al concept di immagine costruendolo insieme a diversi amici professionisti per riuscire a dare un impatto visivo coerente con ciò che volevamo comunicare con il disco.

Quali sono gli artisti che pensate vi abbiano influenzato nella realizzazione del vostro disco, “Still Chasing You”?

Nella nostra musica il richiamo agli anni ’80 è evidente. In questo disco abbiamo provato a ibridarla con un sound più funky non dimenticando le nostre origini punk e post-rock.

Il vostro è uno stile che va dall’Indie al punk, senza trascurare le sfumature funk. Pensate che a una musica “alternativa” debba necessariamente seguire uno stile di vita alternativo dei musicisti? O si può essere “ordinari”?

In realtà siamo due persone molto semplici che non esagerano molto, almeno non quanto in passato, anche perché con l’età i tempi di recupero si allungano!

La nostra intervista termina qui. Le ultime righe le lascio a voi, con la promessa di risentirci presto!

Abbiamo una sorpresa, di cui non vi diremo nulla, pronta da lanciare al rientro dalle vacanze. Vi possiamo solo dire che abbiamo lavorato con personaggi storici della scena e nuove inedite promesse.