Quando si parla di Ozzy Osbourne, è facile pensare agli eccessi, agli stupefacenti e a una folle sregolatezza. E non si sbaglia poi tanto. Ma in occasione delle dichiarazioni in merito alla ristampa di “Vol. 4”, quarto album in studio dei Black Sabbath che ha venduto circa 2 milioni di copie, il Principe delle Tenebre si è detto pentito dell’abuso di droghe fatto durante le registrazioni del disco, nell’ormai lontano 1972.
Oltre agli ovvi danni che le droghe provocano al nostro fisico, c’è da pensare anche al portafogli. Ai tempi, le registrazioni di “Vol. 4” costarono 65 mila dollari, mentre il conto della cocaina ammontò a ben 75 mila. Vero che se uno si vuole divertire, deve farlo alla grande, ma parliamo di cifre davvero esorbitanti. Ozzy Osbourne ha detto, a proposito di quel fatto:
«Dovete ricordare che venivamo dalla periferia di Birmingham. A quel punto, invece, avevamo una casa a Bel Air e un disco in testa alle classifiche, la gente conosceva le nostre canzoni e ci sentivamo i re del pianeta, quindi provavamo di tutto. La cocaina ci sembrava fosse la più grande scoperta della nostra vita e pensavamo che quello significava avere successo ma, alla fine, si rivelò essere il nostro peggior nemico. Ci eravamo lanciati a testa bassa in quella merda e alla fine era terribile»
Proprio i fatti successi quel giorno, durante le registrazioni di “Vol. 4”, hanno ispirato il brano “It’s A Raid”, in collaborazione con Post Malone ed estratto dall’album “Ordinary Man”. Durante quella notte a Bel Air, Ozzy Osbourne vide dei tasti sul muro di casa. Li premette, convinto servissero per accendere il condizionatore. Ma invece attivò l’allarme, e in circa 5 minuti diverse pattuglie raggiunsero l’abitazione.
Ovviamente fu il panico, ed è lì che il Principe delle Tenebre urlò “It’s a fucking Raid!!!”. A quel punto Ozzy Osbourne insieme a un roadie presero una grande ciotola di cocaina e se ne sbarazzarono in bagno. Ovviamente l’ex Black Sabbath era contrariato: «Non la posso buttare, maledizione». Poco tempo fa raccontando l’aneddoto, ha detto: «Avevo la droga fin dentro le orecchie. Non ho dormito per i quattro giorni successivi». Un episodio sicuramente divertente, ma ora Ozzy Osbourne rivede tutti questi precedenti sotto una luce differente:
«Ora mi pento e penso “Che cazzo avevo in mente quando pensavo fosse divertente fare serata così?”. La notte non finiva mai, continuavi dritto nel mattino seguente»
Ozzy Osbourne, il quale si è sicuramente impegnato a stressare il proprio corpo a dovere in 50 anni di onorata carriera, sembrerebbe possedere un codice genetico atipico, una sorta di X-Men del metal. Un vero e proprio “Iron Man”, proprio come cantava nel 1970 nell’album “Paranoid”.