Lana Del Rey è stata vittima di body shaming per una foto che la ritrae con qualche chilo in più. La cantante ha pubblicato sui suoi social uno scatto che è stato subito preso di mira dagli utenti del web che hanno perso l’ennesima occasione per tacere.
something about lana stans/stan in general body shaming lana del rey doesn’t sit right in my spirit pic.twitter.com/9lSKI3zpt3
— josie (@lanascokeline) July 25, 2020
Il Body Shaming, una piaga sociale
La verità è che l’odio in rete è una piaga sociale gravissima che sta dilagando sempre più rapidamente. Dovrebbe, invece, essere condannato all’unanimità. Lana Del Rey è solo l’ultima artista di una lunghissima serie che nel corso degli anni è stata vittima di body shaming da parte di chi, con buone probabilità, decide di non metterci nemmeno la faccia o il proprio nome.
Ovviamente i fan dell’artista non sono rimasti in silenzio e hanno risposto all’odio in maniera compatta lanciando l’hashtag #WeLoveYouLana a sostegno della loro eroina. In breve tempo questo hashtag ha fatto il giro della rete dilagando a macchia d’olio e andando a coinvolgere anche molti volti noti dello spettacolo che hanno deciso di supportare la causa a sostegno di Lana Del Rey.
Tra chi odia senza motivo e chi ama qualcuno o qualcosa al punto di doverlo difendere dagli altri, la rete diventa ancora una volta teatro di situazioni che andrebbero gestite in maniera più severa.
Crimini d’odio e pene severe?
Il body shaming, oltre che una pratica abominevole, è classificabile nei crimini d’odio che, almeno in America, sono considerati un reato vero e proprio punito con pene severe. Certo è che in rete il discorso si fa complicato. Non è semplicissimo andare a ripescare tutte le migliaia di imbecilli che con un account falso lasciano questi commenti per poi sparire nel nulla. Sono moltissime le artiste e gli artisti che negli anni hanno subito body shaming; ricordiamo Madonna, Rihanna e Lady Gaga ma la lista è ancora tristemente lunga.
Oggi come oggi chiunque abbia accesso alla rete si arroga il diritto di dire la propria anche in maniera offensiva nei confronti del prossimo. Una legione degli imbecilli che appellandosi alla “libertà di espressione” ogni giorno fa del suo peggio per rendere internet un posto peggiore. Il web è una grande risorsa e andrebbe usato con coscienza e, ovviamente, regolamentato da norme di comportamento severe. È inammissibile che nel 2020 qualcuno possa ancora essere insultato per il suo aspetto fisico da chi, al sicuro dietro una tastiera, non ci mette nemmeno la faccia. A Lana Del Rey va tutta la nostra solidarietà: #WeLoveYouLana.