Night Skinny presenta “Mattoni” la sua ultima fatica in studio uscita il 13 settembre. “Mattoni” è un disco fondamentalmente hip hop che non aggiunge nulla di nuovo a quanto detto fino a questo momento.
Night Skinny, i punti a favore di “Mattoni”
Ci sono diversi punti a favore di questo disco: il primo è la presenza di tanti, tantissimi, ospiti al suo interno. Praticamente Night Skinny ha chiamato a rapporto più della metà della scena rap/hip hop del Bel Paese. Creare una rete di featuring così fitta non può che “impreziosire” il disco, quantomeno agli occhi di chi apprezza il genere e lo segue con piacere.
Secondo punto a favore: il disco contiene ben 16 brani. È praticamente impossibile trovare un disco con tutti questi brani. “Mattoni” è una rarità, soprattutto in un periodo storico dove sembrano andare di moda i singoli. Almeno in termini quantitativi Night Skinny appaga completamente.
Terzo punto a favore del disco: le basi e i beat sono qualitativamente molto validi. Un brano alla volta vengono a galla tutti i cliché del rap/hip hip ma con una produzione davvero impeccabile. A livello sonoro questo “Mattoni” è un disco decisamente valido, composto da addetti ai lavori competenti e con molta esperienza nel settore.
“Mattoni, le cose che non vanno”
Parliamo adesso di quello che non va in “Mattoni”: essenzialmente quello che manca a questo disco è un po’ di autenticità e di carattere.
Uno alla volta vengono a galla i classici cliché su un genere che potrebbe avere tanto da dire. Buona parte di questi sedici brani, essenzialmente, non ha molti argomenti e quindi si trova costretta a ripiegare sulla classica volgarità nonsense tipo: “Con il cazzo, schiaccio con il cazzo in tavola […]” e via dicendo.
Poi questa tendenza per il nonsense che batte sempre sui soliti 3 o 4 temi sta, francamente, diventando noiosa e ripetitiva, quanti altri dischi dovremmo ascoltare dove si parla solo di “figa”, “alcol” e “fumo”?
Lo stato del rap/hip hop attuale è questo e “Mattoni” non fa eccezione. Ovviamente in termini di marketing non si può obiettare nulla a produzioni del genere, ma a livello di contenuti non ci siamo proprio. Il tutto sembra essersi ridotto a un disco poco credibile che si ascolta in giro sparato a palla dalle casse bluetooth e basta.
Se siete amanti del genere allora questo “Mattoni” è quello che fa per voi, a patto che abbiate non più di 20 anni. Se siete veterani del genere e già durante gli anni ’80 e ’90 andavate in giro con il classico stereo a cassette in spalla, restate a quei tempi.