In ordine sparso: Sara Berardinucci, Stefania Ferrante e Cristina Talanca, le Dianime.
In ordine sparso: Sara Berardinucci, Stefania Ferrante e Cristina Talanca, le Dianime.

DIANIME: “Siamo nati almeno quattro volte, tra cambi di rotta e piccole rivoluzioni”

Ciao Ragazze! Music.it è lieta di ospitarvi tra le sue pagine! Cominciamo con una domanda a cui teniamo molto: qual è l’aneddoto più stravagante, bizzarro, disperato, insomma potente che vi lega alla musica e che avete condiviso nell’arco della vostra carriera? Niente che si sappia già!

Stefania: Abbiamo passato e superato talmente tante cose che ora mi sfugge sicuramente qualcosa. Un aneddoto recente riguarda il concerto del 1 maggio. Quel giorno avremmo dovuto suonare a L’Aquila, era un live delicato, quello della ripartenza, il primo dopo più di un anno di stop e soprattutto il primo con questa nuova formazione. Purtroppo, causa maltempo la nostra esibizione viene annullata, così restiamo a Pescara, e per una serie di circostanze ci troviamo a suonare comunque, ma nella piazza principale della nostra città con mezz’ ora di preavviso. Il tempo a disposizione era talmente poco che ho parcheggiato in doppia fila, con le quattro frecce accese, e sono salita sul palco!

Purché si suoni!

Cristina: Ci sono milioni di aneddoti, siamo una barzelletta vivente! Oltre a quello del 1 maggio, così su due piedi mi vengono in mente altri due episodi estremi: una volta ci hanno proposto un live di quelli a cui non puoi proprio dire di no, ma la data coincideva con un altro concerto che avevamo fissato da tempo. No problem: finito il concerto nella prima location, siamo letteralmente volati verso l’altra, così nel giro di un’ora ci siamo trovati a suonare su due palchi diversi. Per non parlare di quando abbiamo suonato a Milano, sempre per una data sbucata fuori all’ultimo: partite da Pescara, abbiamo fatto andata e ritorno in giornata su due fantastici regionali “veloci”, senza dormire. Solo per palati (e fegati!) forti. Tutto molto Dianime.

Come nascono le Dianime, quale la loro storia?

Stefania: Le Dianime nascono in un momento dedicato della mia vita in cui avevo bisogno di esprimere ciò che sentivo e sfogarmi il più possibile. La musica era ed è tuttora il canale di espressione più giusto per me. Ho fondato la band e nel 2015 abbiamo pubblicato il primo EP, “Rivoluzione dell’anima”. Dopo vari cambiamenti e una lunga pausa, abbiamo trovato finalmente stabilità verso la fine del 2018, ed eccoci qui.

Sara: Dianime nasce da una necessità comunicativa che prescinde dalle singole persone. È un’entità con vita propria, custodisce l’anima delle emozioni che hanno bisogno di un nome. Cambia la forma ma l’essenza resta.

Cristina: Siamo nati almeno quattro volte, tra cambi di rotta e piccole rivoluzioni. In questo progetto ci sono mille storie in una e ognuna di esse è stata, nel bene e nel male, fondamentale e preziosa per arrivare a ciò che siamo oggi.


Sara Berardinucci
, Stefania Ferrante e Cristina Talanca. Voi venite dall’Abruzzo “forte e gentil”, una regione piuttosto movimentata a livello artistico e culturale. Vorrei capire quanto i vostri luoghi abbiano contribuito a formare il vostro background artistico.

Stefania: Qui in Abruzzo ci sono diverse band valide. Sarà che intorno a noi abbiamo mare, montagna e collina, tutto a pochi passi, e questo può essere d’ispirazione. Per esempio, il nostro primissimo pezzo è nato proprio davanti al mare e l’ultimo su cui stiamo lavorando è venuto fuori mentre passeggiavo al parco. Qui ne abbiamo tantissimi e bellissimi.

Sara: Personalmente non ha influito.

Cristina: L’Abruzzo è davvero ricco di talenti. La scena musicale è in fermento, ci sono molti progetti interessanti che stanno ottenendo dei bei riscontri. Credo che il legame con l’ambiente e il territorio siano imprescindibili: noi siamo il risultato di ciò che viviamo e respiriamo quotidianamente, è qualcosa che va al di là delle nostre scelte. Messi in un altro contesto non saremmo gli stessi, secondo me. Poi nello specifico, non so dire come questa influenza si manifesti. Posso dirti, però, che nei nostri nuovi pezzi ci sono spesso riferimenti al mare, probabilmente proprio perché viviamo sulla costa.

La vostra è una carriera piuttosto giovane per quanto brillante. Avete condiviso il palcoscenico con artisti come i Lacuna Coil, Giorgio Canali & Rossofuoco. Considerando la partecipazione ad eventi musicali di condivisione e riconoscimento, vi chiedo: qual è l’evoluzione dell’anima delle Dianime?

Stefania: Sì, abbiamo condiviso il palco con tanti artisti. Questo ci ha permesso di confrontarci anche con diverse tipologie di ascoltatori. Ci ha formato e ci ha dato modo di far ascoltare la nostra musica davanti a tante persone che attraverso consigli e critiche ci ha aiutato a migliorarci e captare il nostro punto di forza. La nostra evoluzione sta proprio in questo, aver ascoltato e tenuto tesoro di ogni esperienza, critica, consiglio, applauso. Non sono gli anni ad averci fatto crescere, l’anima cresce quando vivi e ti conosci fino a fondo e suonare in giro ci ha permesso proprio questo. Sentirci, viverci, capirci, metterci in discussione e abbracciarci ancora con la musica. La musica per noi è un abbraccio che ti stringe l’anima.

Cristina: Suonare tanto ed avere avuto l’occasione di confrontarci con tanti artisti e professionisti che lavorano in ambito musicale ci ha sicuramente cambiato nel tempo. Se oggi siamo più consapevoli di certi meccanismi, lo dobbiamo alle esperienze che nel nostro piccolo siamo riuscite a fare. L’evoluzione dovrebbe portarci allo step successivo, a fare un passo che ci porti oltre il fai da te. Questa sarebbe una bella evoluzione.

Parliamo di “Risposte”, la vostra ultima pubblicazione, uscita il 31 Maggio con la produzione di Marco Di Nardo del Management del Dolore Post-Operatorio. Ecco, com’è sorta questa collaborazione e proprio perché in questo pezzo?

Cristina: Ho conosciuto Marco Di Nardo tramite MArteLabel: furono loro, qualche tempo fa, a suggerirci il suo nome per una collaborazione artistica. Gli abbiamo inviato tre brani da produrre insieme, lasciando a lui la scelta. Sentivamo che “Risposte” sarebbe stato quello più giusto per lui e ne abbiamo avuto la conferma quando la sua scelta è caduta proprio su questo pezzo. La sua versione ci ha entusiasmato molto, pur essendo diversa da quello che avevamo fatto fino a quel momento. Ma era proprio quello di cui avevamo bisogno: tornare dopo una lunga pausa con qualcosa di completamente nuovo.

Stefania: È stata una bellissima collaborazione, Marco Di Nardo è davvero un grande. Ha una bella testa ed è un ottimo arrangiatore e produttore artistico (uno dei pochi qui in Abruzzo). Eravamo in contatto con lui perché volevamo farci produrre un pezzo, ne abbiamo inviati 3 e alla fine lui ha scelto proprio questo. Sentivamo che aveva potenziale.

Sara: La sua rivisitazione ci ha colpito: è un brano con un sound fresco, leggero, ci sembrava adatto al suo stile.

Ci parlereste del Progetto ControConvento, il progetto multidisciplinare per cui l’ex Convento delle Clarisse di Caramanico (PE) è stato luogo di registrazione di “Risposte?”

Dianime: L’ex Convento delle Clarisse di Caramanico (PE) è un posto molto suggestivo che l’associazione culturale Rete/2 ha trasformato in una residenza artistica. ControConvento è un progetto nato con l’obiettivo di riqualificare questa struttura storica del 1600, trasformandola in un polo culturale in grado di accogliere esperienze artistiche di tutti i tipi: musica, teatro, danza, arti visive. L’esperienza è impagabile: dentro c’è musica e movimento, fuori il silenzio e la pace delle montagne. I ragazzi dell’associazione organizzano anche workshop molto interessanti con ospiti di rilievo. Una realtà coraggiosa e assolutamente da supportare.

Il vostro artista del cuore?

Stefania: Ultimamente Cosmo, La Rappresentante di Lista, London Grammar, XX, Apparat, Massive Attack. Artista del cuore di sempre invece i Nirvana e Elisa.

Sara: Se penso ad un artista del cuore a 360° per le sue scelte di vita, carattere e talento, ti dico Janis Joplin.

Cristina: Per tutto quello che ha rappresentato, per la sua voce fuori dal tempo, per la sua fragilità, direi Amy Winehouse.

Cosa farete nelle stagioni appena a venire?

Dianime: Stiamo preparando l’uscita del nuovo singolo. Sarà un bel modo per salutare l’estate.

 Abbiamo concluso. Vi lascio le ultime righe. A voi “le risposte” e perché no, le domande? A presto!

Stefania: La seconda domanda che ci hai fatto è stata “come nascono le Dianime?”, ma io vorrei aggiungere “Chi sono le Dianime e perché dovremmo venire ad ascoltarvi?”. Qui rispondo che Dianime è un mix di cose, l’istinto e la ragione, la tristezza e la determinazione, il dolce e l’amaro in un boccone. Ci coloriamo e allo stesso tempo ci nascondiamo nel nero e nel bianco. Vorremmo che le persone venissero a sentirci per esorcizzare insieme a noi tutte le loro paure.

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