La tragedia Astraworld ha colpito duramente Travis Scott, che oltre a doversi ancora riprendere emotivamente dai tragici eventi, sta subendo un brusco declino anche nella sua carriera. Il suo ultimo album infatti, “Utopia”, che subito dopo il festival era in testa a tutte le classifiche, adesso è quasi scomparso dal mercato. Infatti avevamo già parlato di come a volte le tragedie possono essere un vettore commerciale positivo per le vendite, ma non di come a seguito del boom di vendite un album possa finire nel dimenticatoio, rappresentando solo un ricordo negativo.
È quello che è successo proprio all’album Utopia. Infatti adesso i fan associano a quel lavoro solo il ricordo di un’esperienza tragica. Un’ascendenza impressionante di vendite date dalla smania di possedere un feticcio legato a quello che potrebbe passare come un evento storico. Al momento il problema per Travis Scott però non si lega solo al calo delle vendite o al suo stato emotivo. Infatti a seguito della tragedia, le grandi organizzazioni hanno rifiutato la sua partecipazione ai festival.
In primis il Coachella, di cui sarebbe dovuto essere headliner, e al quale sicuramente non parteciperà. Tutto questo contribuisce solo a lasciare ai fan un ricordo annebbiato dell’artista, legato alla morte di 10 persone durante un suo concerto. Altri problemi legati alla presenza del rapper sul palco? Le centinaia di cause mosse verso la sua persona dai partecipanti di Astraworld rimasti coinvolti nell’incidente. Sarebbero più di 300 infatti le cause intentate nei suoi confronti, che ammontano a circa 750 milioni di dollari di risarcimento totali. Ovviamente ancora non sono state chiuse, quindi non è chiaro quando e quante persone il rapper dovrà risarcire.
Nonostante però molte voci parlassero di una tragedia annunciata, Travis Scott nella sua prima intervista dopo Astraworld, ha negato qualunque tipo di coinvolgimento con l’incidente. Difficile credergli in quanto la sua immagine artistica tenderebbe a raccontare l’esatto contrario, ma in fondo bisogna saper scindere tra immagine e persona. Il rapper ha quindi dichiarato:
“Dobbiamo affrontare i problemi di sicurezza, non voglio che altri artisti sperimentino questo trauma. Una volta che faremo grandi passi avanti per muoverci in questa direzione, penso sarebbe bello suonare per guarire le persone toccate dall’incidente: la musica fa parte della guarigione”
Travis Scott