ALESSIO CICCOLO
Alessio Ciccolo, cantautore calabrese di stanza a Bologna, pubblica il suo EP d’esordio, "Solo Un Dovere".

ALESSIO CICCOLO: “Mi piace lavorare per progetti e svariare da un sound all’altro”

Diamo il benvenuto ad Alessio Ciccolo su Music.it! Non amando troppo gli schemi, iniziamo questa intervista chiedendoti di raccontarci un simpatico aneddoto riguardante la tua carriera o la musica in generale.

Ciao da Alessio Ciccolo. Ci sono mille storie che riguardano la musica. Ne cito una su tutte: ricordo un’andata e rientro dalle prove, in pieno inverno e con il ghiaccio per strada. Cinque persone rinchiuse in una utilitaria malandata con strumentazione al seguito. E un violoncello che fuoriusciva dal finestrino posteriore.

Siamo qui per fare due chiacchiere con te, riguardo il tuo primo EP, “Solo Un Dovere”. Raccontaci un po’ come è nato questo primo mini album.

È nato per caso. Vivevo un periodo di magra. Avevo scritto una serie di canzoni sulla vita da fuorisede, a mo’ di diario per i miei primi anni a Bologna. Da “Mi tengo” in avanti, ho partorito una serie di testi che riguardavano una linea temporale precedente al mio trasferimento. E ne ho approfittato per produrre questa sorta di prologo.

La tua musica abbraccia il cantautorato italiano e il sound britannico. Ti piacciono le contaminazioni, è evidente, ma se ti chiedessimo di scegliere tra l’uno e l’altro, in quale ti sentiresti più a tuo agio?

Non saprei rispondere, ma credo di avere la difficoltà di uscire dagli anni 90. Il mio obiettivo però è quello di lavorare per progetti, e switchare da un sound all’altro a seconda delle necessità.

Hai tralasciato le esperienze con i LaBrain e gli Einstein On the Bitch tentando il grande salto. Quali sono, a tuo modo di vedere, le differenze più rilevanti tra suonare in una band e la carriera solista?

Aumentano le responsabilità ma è una sfida che colgo con estrema curiosità. Principalmente le scelte in termini musicali in precedenza erano per forza più condivise. Ma si tratta di una dimensione che per certi versi mi manca ancora oggi.

Se guardassi da fuori il cantante e chitarrista Alessio Ciccolo, dopo aver ascoltato “Solo Un Dovere”, quale sarebbe l’aspetto artistico che ti colpirebbe di più?

La volontà di staccarsi dal panorama indie attuale.

Ci piace conoscere i nostri ospiti, specialmente se emergenti, anche al di fuori della musica. Quali sono i tuoi interessi, nei momenti in cui non canti o imbracci una chitarra?

Attualmente sono principalmente un insegnante di musica, e nel tempo libero mi appassionano il cinema e la lettura di romanzi e fumetti.

Impossibile non chiederti cosa ne pensi dei social networks come forma di pubblicità per la tua musica. Ti ritieni fortunato o avvantaggiato in questa era così tecnologica e bloccata dalle tristemente famose restrizioni?

È una guerra che comunque gli artisti perdono. Il mio modo di intendere la musica mi porta a considerare l’aspetto tecnico (produzioni e soprattutto i live) rispetto a quello mediatico. Però oggi chi riesce a unire una buona qualità musicale alla presenza assidua e intelligente sui social vince.

Tornando al primo EP di Alessio Ciccolo. “Solo Un Dovere” resterà un mini disco d’esordio o formerà, insieme ad altri brani, un disco più corposo?

Questo EP è una carta d’identità del progetto, un’introduzione a ciò che verrà; nei miei obiettivi c’è un concept album, e spero di pubblicarlo nel 2022.

Ci sono date già fissate, tenendo conto del periodo attuale, in cui possiamo venire ad ascoltare la tua musica dal vivo?

Al momento non è stato possibile organizzare nulla. Insieme ai ragazzi della band ci stiamo tenendo pronti per la prossima apertura. Prima della pandemia era in programma un release party, e sarà la prima cosa che farò per presentare in giro l’EP.

Grazie ad Alessio Ciccolo. Le nostre domande sono terminate, ti salutiamo e ringraziamo per averci concesso un po’ del tuo tempo. Lascio a te lo spazio per aggiungere ciò che vuoi e, magari, per fare un saluto ai tuoi fan e alle persone che seguono Music.it.

Un abbraccio a tutti, con la speranza di vederci un giorno su e giù da un palco.

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