Dieci brani e una bonus track sono il risultato del lavoro compositivo sia dei singoli sia, ovviamente, della fusione dei componenti della formazione. Il tocco caratteristico del brushman Stefano Bagnoli è riservato all’apertura e alla chiusura del disco: “Epigrafe” e “Salieri” incorniciano l’album come i titoli di un film. Qui lo stile del maestro italiano del jazz è una fusione perfetta di ripetizioni, ostinati ed elementi improvvisativi che immergono l’ascoltatore in una dimensione serena e contemplativa. Nel mezzo, il percorso delineato dall’album risulta chiaro nella ricerca di uno stile comune ma vario nel carattere.
“We Kids Quintet” è un esplosione di tecnica impeccabile e di creatività da parte di musicisti di talento
Gli elementi del jazz più classico non perdono fascino grazie al continuo rinnovarsi delle idee e del dialogo tra gli strumenti. È il caso di “Stucked in the Meanwhile” e “Distance”, firmati da Stefano Zambon. Dolcezza e invenzione melodica caratterizzano invece i brani composti dai fratelli Matteo e Giovanni Cutello. I loro “Growing together” e “Nuvole” spiccano per la delicatezza dei disegni e la scelta di far intonare, al momento giusto, frasi all’unisono dai due strumenti protagonisti. Il pianista Giuseppe Vitale è l’autore dei brani più esplosivi, “Caesar, to my Granpa” e la bonus track “Smokes n’ grapez”. La sua tecnica pianistica, arricchita da moduli di derivazione classica, risalta straordinariamente nello scontro con gli altri musicisti.
La collaborazione tra i giovani emergenti e il brushman del jazz italiano Stefano Bagnoli sono la prova di come il jazz possa rinnovare sé stesso
“We Kids Quintet” è la prova di come il jazz sia in grado di rinnovare sé stesso se nasce da un continuo scambio di idee fra musicisti di talento. L’improvvisazione affiancata alla precisa conoscenza della grammatica jazzistica e l’attenzione rivolta ad una fusione di stili e personalità fanno dell’album un prodotto riuscitissimo. Il maestro Stefano Bagnoli ha visto giusto: la collaborazione con giovani emergenti non può che dare aria e modernità ad una musica sempre in grado di modificare sé stessa. I We Kids Quintet tirano così fuori un disco anche per ascoltatori meno esperti, di piacevole ascolto e ricco di idee intelligentemente sviluppate. La scorrevolezza e l’apparente semplicità dell’album, come avviene per i più grandi musicisti, nascondono nella struttura un grande studio dietro le quinte.