La cantautrice sarda Frances P.
La cantautrice sarda Frances P.

FRANCES P ci trasporta nel suo mondo con l’ottimo NO REGRETS (EP)

Da quando è nata quest’avventura, ho avuto modo di scoprire piccoli grandi artisti che sono entrati di diritto nei miei ascolti. Frances P si è aggiunta a questa – non troppo affollata – lista già dalla prima nota di “No regrets like mama”. Il singolo di lancio del quasi omonimo EP “No regrets” mi ha sorpreso subito. Non si tratta di un pezzo originale in senso stretto. È anzi un brano dalla struttura classica, influenzato dal neo soul che abbiamo imparato ad apprezzare per la sua costante e prepotente presenza nelle classifiche degli anni 2000, prima del Rinascimento rap che ha monopolizzato gli ascolti di tutto il mondo.

La particolarità di Frances P è quella di miscelare con maestria elementi già conosciuti.

La particolarità di Frances P è quella di miscelare con maestria elementi già conosciuti, riuscendo però a domare la facile tentazione all’emulazione. Francesca Piras non imita nessuno. Anche quando ricorda Amy Winehouse, lo fa in funzione della genuinità che la accomuna alla cantante esordiente di “Frank”, ancora pulita e lontana dall’immagine tragica che ne portiamo nel cuore. “No regrets like mama” è un perfetto mix di freschezza, vista la giovanissima età di Frances P, e incredibile maturità. La cantautrice sarda ti trascina nel suo mondo con invincibile naturalezza, la stessa con la quale si approccia alla musica.

In “Overwhelmed” la linea vocale semplice forza Frances P a giocare con la voce e l’intonazione. Rivelando una narratrice carismatica. E proprio l’abilità di modulare la voce, acerba nei – piacevoli – vizi ma ricca di espressività, non può fare a meno di sorprendere anche l’ascoltatore più disincantato. “I didn’t ask you to come” mostra una cantautrice capace, che seguendo l’istinto riesce a mettere le basi per una canzone che, con un produttore, potrebbe prendere qualsiasi strada. Con il giusto arrangiamento potrebbe diventare una hit di P!nk, di Lorde o Melissa Etheridge. Eppure raggiunge la perfezione con la chitarra e la voce di un’esordiente diciottenne.

“No regrets” arriva dritto all’ascoltatore, che viene trasportato nella cameretta di Frances P.

“No regrets” si chiude con “Growing pain”. Ancora azzardo un paragone con un’altra grande artista internazionale. Se Sia la ascoltasse, la ruberebbe subito. Si tratta del pezzo più toccante dell’EP. Penso che le recensioni servano a introdurre il lettore all’ascolto di un lavoro. Voglio quindi precisare che ho citato tutti questi nomi non per sminuire il timbro ben riconoscibile di Frances P, quanto per farvi capire la sua versatilità. Che non è, come spesso accade, una nota dolente. Frances P sa comunicare tanto in tanti registri diversi, ma ha già una personalità artistica ben definita. Sarà fortunato chi riuscirà a metterla sotto contratto, visto il suo grande talento.

Grazie all’ottimo lavoro fatto in fase di registrazione da Andrea Cutri, “No regrets” arriva dritto all’ascoltatore, che viene trasportato nella cameretta di Frances P. E lei si presenta così: chitarra e voce, al naturale. #nofilters, tanto per usare il linguaggio della sua generazione che non sembra appartenere a questo giovane talento. Francesca scrive canzoni lontane dal gusto – dell’orrido – dei suoi coetanei, riuscendo tuttavia a catturare perfettamente una vena commerciale che rende il suo EP un piccolo gioiellino adatto a un pubblico eterogeneo. A impreziosire il tutto, l’artwork di Salvatore Zoncheddu cattura l’occhio, che, com’è noto, pretende soddisfazione quanto l’orecchio.

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FRANCES P

NO REGRETS

30 novembre 2018

Autoprodotto

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