“Hypnagogic Hallucinations” dei Bedsore è un viaggio per scenari onirici e disturbati, atmosfere cupe e tetre
L’album d’esordio dei Bedsore è un viaggio per scenari onirici e disturbati, atmosfere cupe e tetre. “Hypnagogic Hallucinations” è un flusso di sette brani dove le transizioni sono spesso ben riuscite, permettendo all’ascoltatore la completa immersione nella tela sonora. I primi due brani “The Gate, Discolsure – Intro” e “The Gate, Closure – Sarcoptes Obitus” sono una lunga e inquieta introduzione al disco, dove gli elementi propriamente death tardano ad arrivare. La successiva “Deathgazer”, invece, propone angoscianti riff veloci con influenze thrash metal. Si prosegue con “At the Mountains of Madness”: un brano di circa nove minuti dalla struttura articolata, in cui troviamo synth, batterie blast ed un finale onirico.
La quinta traccia di “Hypnagogic Hallucinations” è intitolata “Cauliflower Growth”. Velocità, violenza e growl sono parole ben rappresentive del pezzo. Segue “Disembowelment of the Soul – Tabinidae”, un interessante brano slow-tempo che si presenta come un evolvente collage di atmosfere tormentate. Il disco si chiude con “Brains on the Tarmac” dove, in linea con il resto del disco, troviamo tetre sezioni ambient con chitarre clean che si alternano a rapidi motivi death metal. È un brano complesso, ma che condensa appieno lo stile dei Bedsore. La band riesce ad integrare gli elementi in stile Death, ereditati dalla tradizione death metal degli anni ’80 e ’90, con sonorità più moderne e provenienti da altre diramazioni musicali. “Hypnagogic Hallucinations” dei Bedsore si presenta come un disco d’esordio particolare e con riusciti tocchi di originalità. Bel lavoro.