Marco Fasolo, fondatore e leader dei Jennifer Gentle
Marco Fasolo, fondatore e leader dei Jennifer Gentle

JENNIFER GENTLE, you’re back. Fuori oggi l’ultimo lavoro dei JENNIFER GENTLE

Sublime eleganza e raffinata magia. Stralunata psichedelia e sopraffino rock’n’roll. Questo e di più è “Jennifer Gentle”, l’ultimo lavoro dei padovani Jennifer Gentle. Nome questo, che già da solo possiede in sé il seme della visione. «Jennifer Gentle, you’re a witch» cantava Syd Barrett in “Lucifer Sam”. Oggi è il caso di dire che Jennifer, più gentile e sagace che mai, è finalmente tornata a cantare. Ed il canto che emerge, come un’eco rinvenuto da un’epoca senza tempo, è semplicemente visionario, ma senza trucchi.

Vantando il merito d’essere stati i primi a firmare con la celeberrima Sub Pop Records, i Jennifer Gentle sono una tra quelle stupende realtà musicali ahimè ignorate dal pubblico nostrano, pur essendo sulla scena da vent’anni esatti. Sei dischi alle spalle, innumerevoli live e millimetrica precisione esecutiva e di produzione. Nonostante molti siano i musicisti che hanno tessuto le fila dei Jennifer Gentle, il gruppo può dirsi vivo e gravitante attorno alla figura del geniale Marco Fasolo.

“Jennifer Gentle” è un disco visionario, di sublime eleganza e raffinata magia

Raffinato polistrumentista, produttore e compositore, Marco Fasolo è la mente ed il cuore del progetto. Lo abbiamo ri-trovato a calcare i palcoscenici italiani assieme alla super band I Hate My Village di cui ha curato la produzione e in fase live ha tradotto le partiture del basso. Ha scritto, composto, registrato e prodotto “Jennifer Gentle” nell’arco degli ultimi due anni. Un lavoro sobrio ed emozionale, intimo eppure universale. “Jennifer Gentle” è un disco di 17 tracce capaci di insinuarsi in un cinico cervello e fecondare un cuore puro. Semplice perché forte di una complessità risolta.

Rock’n’roll, glam soul, funk ed etere. Nel corso dell’ascolto si salta da un genere all’altro senza che il trapasso avvenga molesto. Piuttosto, pare di seguire un flusso aerobico e sognante, persino quando il viaggio si fa cupo e più intricato. Penso a “My inner self”, il pezzo più avant-garde del disco. Del resto, i Jennifer Gentle possono considerarsi tra i gruppi più all’avanguardia e visionari della scena italiana nel mondo. Vorrei parlare dei pezzi d’opere artistiche balenatemi in testa all’ascolto d’ogni traccia, ma lascio a voi questo prezioso ed importante compito. Certamente, ne varrà la pena.

 

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