Ricordiamo tutti con gioia quel giorno di ben 22 anni fa in cui il mondo del basket e quello dei Looney Tunes fecero squadra per salvare il pianeta in “Space Jam”. A quanto pare, ora i Looney Tunes hanno di nuovo bisogno di aiuto, e di nuovo si rivolgeranno ad un top player del basket che indossa la maglia numero 23. LeBron James, ala dei Lakers, sarà chiamato ad unirsi alla squadra più eccentrica di sempre, facendo la felicità dei più giovani e dei nostalgici. Nonché quella di Duffy Duck, che già nel primo film sfoggiò una maglia viola e oro come proposta di abbigliamento. E provocò l’ira di Michael Jordan, numero 23 dei Bulls e protagonista del film.
“Vorrei che i bambini capissero quanto possono sentirsi forti e come possono diventarlo se non rinunciano ai propri sogni”.
Nel 1996 il film diretto da Joe Pitka, incassò 90 milioni di dollari negli stati uniti e 140 milioni nel resto del mondo, piazzandosi primo nella classifica degli incassi dei film basati sul basket. Michael Jordan fu la star indiscussa del film. Portò ironia e semplicità, mettendo in mostra un inedito lato comico di sé. Impossibile non menzionare la partecipazione di Bill Murray. Il comico ci prese gusto a interagire con i personaggi animati, recitando poi nel 2011 in “Osmosis Jones”. Adesso la domanda che ci facciamo tutti è una: sarà in grado LeBron James di prendere in carico un’eredità così importante?
Nel sequel, che vedrà la luce nell’estate del 2019, potrebbe anche esserci un grandissimo ritorno a complicare ancora di più le cose, ma ancora nulla è sicuro. Di certo possiamo dire che la produzione sarà avviata a breve. E sarà nelle mani del regista Ryan Coogler, reduce del successo di “Black Panther”. Sembra essere stato lui a contattare personalmente LeBron James. La star dei Lakers avrebbe accettato il ruolo di buon grado, dopo aver aspettato quasi 5 anni che le cose andassero al loro posto. Il cestista ha dichiarato: “La collaborazione per Space Jam davvero molto più di me e i Looney Tunes insieme in questo film. È qualcosa di più grande. Vorrei che i bambini capissero quanto possono sentirsi forti e come possono diventarlo se non rinunciano ai propri sogni”.
(FONTE: THE HOLLYWOOD REPORTER).