Passo dopo passo, brano dopo brano, l’album affonda le proprie radici in luoghi utopici raggiunti con leggerezza e passione, trasporto e sentimento. Sospeso e circolare ogni brano racchiude immagini di naturale bellezza.
All’ascolto di “Where the Spirit” non si può far altro che chiudere gli occhi ed immergersi in quella fitta foresta di sensazioni dove aleggia una sottile nebbia che offusca la vista. L’ascoltatore rimane come incantato e libero di vaneggiare in questo spazio. Sembra quasi di percepire la freschezza dell’aria, il fruscio delle foglie e lo scorrere incessante dell’acqua, un flusso continuo che distende i pensieri e rilassa le membra.
Stefano Rachini si racconta dando ampio respiro alla purezza dei propri sentimenti, a quelle inafferrabili sensazioni che fanno vibrare l’anima e sollevare lo spirito
L’album conta dieci brani strumentali per pianoforte, archi e orchestra, ed è stato interamente composto e suonato al pianoforte dal musicista. Dalla tecnica impeccabile e una sensibile versatilità artistica, Stefano Rachini coniuga la parte improvvisata con una compositiva di carattere ambient e classico contemporaneo. In “Where the Spirit” ci sono cinque tracce completamente improvvisate durante le registrazioni.
Tutto questo per ricreare un’atmosfera ed un luogo senza tempo e senza spazio; un luogo in cui chiunque può entrare, scoprire ed ammirare. Librare lo spirito verso nuovi orizzonti, verso l’infinito, senza porsi limiti. Un’insaziabile e continua ricerca che il musicista e compositore insegue a cuore aperto.
“Where the Spirit” è un intenso ed intimo album strumentale, un viaggio utopico alla scoperta della propria essenza
Laureato in matematica, non ha mai smesso di alimentare il suo spirito viaggiando ed inebriandosi di nuove emozioni. “Where the Spirit” si può definire un diario di viaggio nel quale coniuga esperienze di vita ed espressività musicale; questo viene accentuato dall’improvvisazione – come ad esempio avviene nei brani “Wonder” e “Revelation” – che per l’artista rappresenta il massimo livello di espressività dell’animo.
Stefano Rachini si racconta dando ampio respiro alla purezza dei propri sentimenti, a quelle inafferrabili sensazioni che fanno vibrare l’anima e sollevare lo spirito; ciò non può che trovare dimora nell’aleatorietà della musica. Solo e pensoso, Stefano Rachini è uno spirito libero, un’anima solitaria, “Lonely soul”, come il brano che chiude il disco. “Where the Spirit” è un intenso ed intimo album strumentale, un viaggio utopico alla scoperta della propria essenza.