“A New Path”, infatti, è una proposta molto ambiziosa, crea hype, ma si sviluppa leggermente al di sotto delle aspettative. Si sente fin da subito l’impronta musicale che gli A Crime Called… hanno voluto dare al contenuto del disco. Per certi versi spunta spesso nel cantato una derivazione dallo stile Nickelback, che nel corso dell’ascolto risulta essere quasi la sola costante. Non è un aspetto negativo chiaramente, è anzi un po’ il nord della bussola di “A New Path”.
“A New Path” è un groviglio di suoni diversi con cui gli A Crime Called… rischiano di passare dal nobile meltin pot ad un più prosaico pot-pourri
Da questo punto di riferimento si diramano le mille direzioni che prende di volta in volta il gruppo. Si spazia dai pezzi heavy, ai brani rappati, non manca la ballad, la versione unplugged di una canzone d’apertura posta in coda e perfino un accenno dance. Il terreno su cui gli A Crime Called… hanno costruito l’identità del loro nuovo cammino è senz’altro impervio. È un groviglio di suoni diversi che rischiano di passare dal nobile meltin pot di cui sopra ad un più prosaico pot-pourri.
Così il disegno audace degli A Crime Called… si perde troppo nella forma che hanno voluto dare alla loro creatività. È un gran peccato perché le tracce prese singolarmente sono ben scritte (sull’esecuzione da rivedere solo la pronuncia inglese) e riescono a dire qualcosa del gruppo. “A New Path”, insomma, sembra essere un avvicendamento costante di brani differenti a mo’ di striscia pubblicitaria e non un’incursione nel mondo dei singoli produttori. Un album che soffre di disturbo dell’attenzione (si fa per ridere), ma che in ogni sua distrazione sa ricavarne del bello. Con più concentrazione si avvicina il jackpot.