Amy Winehouse durante un concerto a Bucarest, in Romania.
Amy Winehouse durante un concerto a Bucarest, in Romania.

AMY WINEHOUSE e il CLUB 27: la vita tossica di anime fragili e artisti rivoluzionari

Il 23 luglio del 2011 anche Amy Winehouse entrava a far parte del “Club 27”. Oltre ogni superstizione, chissà se è la morte prematura ad alimentare il meritato successo di Amy, come quello di Kurt Cobain, Jimi Hendrix, Jim Morrison e Janis Joplin. Di certo il loro bruciare in fretta ha reso immortale la loro arte, rendendola regola e modello da cui altri hanno ricercato la propria forma di espressione. C’è stata la tentazione di appiattire la persona sul personaggio che il filtro dello spettacolo ha cucito addosso anche ad Amy Winehouse. Ma la critica l’ha sempre considerata incredibilmente vera: lei cantava davvero. Per questo si è infilata nelle trame compositive ed espressive di altre voci femminili. Se è impossibile non udire assonanze con Beyoncé e Alicia Keys, sono Lana Del Rey, Adele e Lily Allen a dover ringraziare le incisioni di Amy Winehouse.

Fragile e sensibile, per Amy Winehouse la vita e l’amore sono stati tossici

Una voce soul nerissima che è stata veicolo di un’anima tormentata. Lo dicono i testi delle sue canzoni di “Frank” e “Back to Black”, i due album che fece uscire nella sua tanto breve quanto promettente carriera. Lo suggeriscono le tracce di “Lioness: Hidden Treasure”. Lo svelano le tante e preziosissime registrazioni ascoltate dopo la sua morte, che l’hanno messa a nudo di fronte ai produttori Salaam Remi e Mark Ronson. Fragile e sensibile, Amy Winehouse si è lasciata travolgere dall’abuso di alcool e droghe pesanti, e non sembra aver reagito con forza sufficiente neanche ai gravi disordini alimentari di cui soffriva. In vita non ha mancato mai di essere discretamente generosa con associazioni dedite alla cura di bambini in difficoltà.

Nel 2011 Amy Winehouse entra a far parte del Club 27

Ma i demoni si sono presentati dopo il matrimonio con Blake Fielder-Civil. Lo ha dichiarato lui stesso a dicembre dello scorso anno in un’intervista a GMB. Come l’altra dannata del “Club 27” Janis Joplin, per Amy l’amore e la vita sono stati tossici. D’altronde «Over futile odds / And laughed at by the Gods / And now the final frame / Love is a loosing game». (N.D.R.: Oltre le futili opportunità / e derisi dagli dei / e ora l’inquadratura finale / l’amore è un gioco in cui si perde). Mentre la cantante texana chiaramente si spense per overdose da eroina, la sua morte della regina dell’R&B contemporaneo resta un giallo irrisolto. A otto anni dalla scomparsa di Amy Winehouse, il suo lascito resta immortale.

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