In questo senso Alessandro Casalis è un moderno menestrello, uno di quelli che riesce a rinunciare a una forma “perfetta” a favore di una sostanza in grado di emergere prepotente. “Play” incarna la visione rappresentativa del cantautore che con la sua chitarra racconta una serie di storie, per chi vuole sentirlo. La cosa molto interessante dell’opera di questo artista è la cura negli arrangiamenti. Il binomio voce-chitarra potrebbe peccare di ripetitività nel tempo, ma Alessandro Casalis è stato in grado di inserire negli arrangiamenti una particolarità che li renda interessanti.
In “Play” si esprimono la cura e l’eleganza di Alessandro Casalis
Qui sta il valore aggiunto di “Play”: nel dettaglio che gli permette di spiccare in mezzo al mare magnum dei cantautori moderni o aspiranti tali. Alessandro Casalis è un autore elegante, che nella maniera più semplice e più fedele riesce a portare in musica delle immagini. Un brano alla volta ci troviamo davanti le storie che vuole raccontare e, con estrema naturalezza, riusciamo a viverle insieme a lui e a visualizzarle vivide nella nostra mente. Che sia “L’alba di un bugiardo”, specchio delle debolezze umane, o che sia “Su questa nave”, narrazione della tragica epopea dei migranti, Alessandro Casalis si dimostra un osservatore fine e una paroliere ricercato. Proprio questo è il fulcro del discorso: il poeta che con perizia osserva ciò che lo circonda e con finezza lo racconta, nella maniera più diretta e con quella sensibilità che non tutti hanno.
Ci vorrebbero più cantautori come Alessandro Casalis
Alessandro Casalis è un cantautore moderno capace di rinunciare a quelle strizzate d’occhio commerciali a beneficio del racconto. Ci potranno essere momenti più “sgraziati” in termini di vocalità, parole ruvide e pericolose in questo particolare momento storico. Ma è così che deve essere. Il lavoro del cantautore è questo: farsi carico di raccontare il reale, anche se non è come ce lo aspettavamo. Infine, “Play” è questo. Un bel disco cantautorale con tanti contenuti e tante finezze compositive che non può assolutamente passare inosservato. Ci vorrebbero più cantautori come Alessandro Casalis. Più artisti capaci di rinunciare alla forma per puntare alla sostanza e ai contenuti.