“Collapse” è una gragruola di death e thrash metal, appena interrotta da sparuti e intelligenti momenti melodici
“I Can’t Believe” rompe subito gli indugi con una ritmica tiratissima, che sfocia in sciabolate thrash/death metal. “Nothing New Under the Sun” in ossequio al titolo, e la title track “Collapse” continuano imperterrite a picchiare sugli stessi punti, sino alla più piana “Frozen Blood”. Luciferina traccia death metal, è il trampolino ideale per l’orgia casinista di “What”, che taglia l’album in due parti. Dopo un breve silenzio, “Guilty” riprende le ostilità con fraseggi insoliti, di maideniana memoria, che lasciano spazio a un brano più lento, più riflettuto di quelli precedenti, ma ancora più cupo. “Next Enemy” e “Plastic Apocalypse” accelerano di nuovo, riportando thrash e death al centro del discorso sonoro.
“Collapse” dei Minatox69 è un album ignorante, che trova nella ruvidezza del suono forma e scopo
“Cupidity”, velenosa ode all’avidità, sfoggia funambolici passaggi di chitarra e un ritornello più rock, più orecchiabile, che senza dubbio trascinerà le folle in occasione live. “Cyrus” chiude l’album con una mesta e delicata ballata strumentale. Un finale spiazzante quanto blando. Mi sarei aspettato dei fuochi d’artificio, invece di questo finale un po’ in sordina. Ad ogni modo, i Minatox69 hanno dato alle stampe un album solido, dalle buone idee compositive e ben eseguito strumentalmente. Non guasterebbe qualche guizzo creativo in più, ma in generale “Collapse” si presenta come un’ottima (ri)prova su strada. L’unico vero ostacolo alla fruizione di questa cannonata sonora è l’abominevole copertina, che pare quella di un album anni’90 dei Prophilax. Ignoratela!